Nino Spirlì, presidente facente funzioni della Regione Calabria, in occasione dell’insediamento della Consulta dei calabresi nel mondo ha detto: “Abbiamo bisogno del vostro aiuto e del vostro sostegno. Seguiteci sempre e aiutateci con i vostri pareri, le vostre proposte. Questa terra e’ un grande terreno fertile che aspetta anche il ritorno di chi e’ partito. Qui si puo’ lavorare e investire, si puo’ ricominciare. Quello che c’e’ di male nella nostra terra, c’e’ ovunque; e se si combatte ovunque, si puo’ combattere anche qui”.
L’evento si e’ svolto in videoconferenza e sono intervenuti i consultori eletti in diverse parti del mondo. Ai lavori hanno preso parte anche il dirigente generale del dipartimento presidenza Tommaso Calabro’, e la dirigente dell’ufficio emigrazione Gina Aquino.
“Per me e’ molto importante continuare a portare avanti la volonta’ di Jole Santelli. La prima presidente donna di questa regione – ha ricordato Spirli’ – desiderava riunire i calabresi che rendono grande la nostra regione nel mondo attraverso le nuove rappresentanze, per far si’ che non si disperda mai la calabresita’, la conoscenza di cio’ che e’ Calabria. Siamo greci, ebrei, arbereshe, occitani, latini, italici, bruzi, saraceni, mori, normanni, francesi, spagnoli, goti. Il nostro e’ il sangue del mondo. Ecco perche’ chi viene qui trova un po’ di se stesso”.
Spirli’ ha poi annunciato il nuovo progetto regionale Virtual tour che, nella fase iniziale, mettera’ in rete 12 localita’ della Calabria da far conoscere al mondo.
“Attraverso questo viaggio virtuale – ha spiegato -, si potranno visitare luoghi della fede come quello di Polsi, il Santuario di Paola e la Certosa di Serra San Bruno; luoghi storici come i castelli di Corigliano, Le Castella e Scilla; luoghi dell’arte contemporanea, dal Musaba di Mammola alle opere di Salvatore Fiume, fino ai murales di Diamante; luoghi dell’archeologia, tra cui la Villa romana di Casignana, il Parco Scolacium di Roccelletta e l’area di Capo Colonna. Questo tour sara’ poi arricchito con altri luoghi di cultura che custodiscono le identita’ greco-giudaica, arbereshe, grecanica e occitana”.
Spirli’, infine, ha invitato i calabresi nel mondo a realizzare nuovi format per raccontare le loro esperienze all’estero: “Potreste essere voi – ha detto ai consultori – a spiegare chi erano i primi calabresi arrivati nei vari Paesi e cosa hanno fatto per farsi conoscere. Anche questo tipo di iniziative potranno essere il nostro biglietto da visita nel mondo”.