A gennaio 2022 sono state pagate all’estero 317mila pensioni. L’insieme dei pagamenti include non solo quelli riferiti alle prestazioni in regime di totalizzazione internazionale, ma anche quelle liquidate sulla base di sola contribuzione italiana. Complessivamente questo aggregato rappresenta il 2,3% del totale delle pensioni erogate dall’Istituto e si distribuisce su circa 160 Paesi.
I dati emergono dal convegno “Italia delle partenze e di ritorni – i pensionati migranti di ieri e di oggi”, promosso da Inps e Fondazione Migrantes, svoltosi martedì 10 ottobre a Roma. Ad approfondire il tema delle pensioni pagate all’estero è Vito La Monica, Direttore centrale Pensioni Inps.
Oggi l’Inps sta provvedendo a liquidare soprattutto le pensioni della generazione di coloro che sono emigrati dopo il secondo dopoguerra. Molte di queste sono diventate pensioni di reversibilità, destinate a ridursi nel tempo, come, ad esempio, avviene soprattutto per quelle destinate in America meridionale, dove le pensioni di vecchiaia rappresentano solo il 37% e quelle ai superstiti sono oltre il 60%, con un’età media molto elevata.