I dati spesso dicono più di mille parole. Il Report Digitale 2022 sulle abitudini in rete degli italiani ci dice, infatti, che la nostra nazione è una delle più connesse al mondo. A fronte di una popolazione totale di poco al di sopra dei 60 milioni di abitanti, sono ben 50 di questi a essere connessi ogni giorno, e di cui ben 40 milioni utilizzano i social navigando dagli oltre 78 milioni di dispositivi presenti sul nostro territorio.
Con tutta questa statistica la domanda sulla sicurezza informatica è d’obbligo, soprattutto considerando che il concetto di cybersecurity in Italia è qualcosa ancora sconosciuto ai più. Eppure il Governo ha già varato alcune strategie in materia di cyber sicurezza.Cerchiamo quindi di spiegare cosa significano i termini più comunemente usati in ambito di sicurezza informatica e navigazione su Internet.
Sette termini per navigare più sicuri e consapevoli
La maggior parte dei termini utilizzati nel settore della sicurezza informatica sono in lingua inglese, ma ormai sono entrati nell’uso comunque di molte persone e sono facilmente comprensibili…Qui di seguito ecco alcuni dei termini più importanti:
Backup: tradotto in italiano in “copia” o “salvataggio”, consiste nel duplicare un dato o un insieme di questi, e archiviarli poi su un supporto diverso da quello d’origine. Ciò serve principalmente quando la nostra privacy riguardante foto sui social network, dati sensibili, documenti, è a rischio. In questo caso sarà utile installare una VPN, protezione imprescindibile alla tutela della nostra privacy in rete.
Cyber attack: tradotto come “attacco informatico”. Definisce il tentativo di accesso a un dispositivo da parte di un malintenzionato, o un gruppo di hacker.
Hacker: tradotto come “pirata informatico”. Si tratta di una persona estremamente esperta in programmazione e sistemi informatici, e che utilizza queste competenze per penetrare in dispositivi e computer per rubare informazioni, o manomettere sistemi. Nell’uso comunque viene usato il termine per indicare ogni tipologia di hacker: sia chi compie attacchi informatici a fin di bene, sia chi lo fa per scopi illegali (in quest’ultimo caso, si dovrebbe usare il termine “cracker” o anche “black hat”).
Password, alfanumerica e biometrica: tradotto come” parola chiave”. Rappresenta il codice da digitare, o una frase, per accedere alla posta elettronica, al computer o a diversi account di servizi online. Esiste anche di tipo biometrico, tramite cioè riconoscimento oculare o delle nostre impronte digitali.
Tra Phishing e VPN: ecco altri termini chiave della cybersecurity
Proseguiamo il nostro viaggio nella terminologia base della cyber sicurezza, elencando qui di seguito un’altra lista di termini noti nel campo informatico.
Phishing: rappresenta un tentativo di frode al fine di ottenere informazioni sensibili quali numeri di carte di credito, indirizzi, password, cercando di trarre in inganno la vittima attraverso email, SMS, messaggi di social network o siti che simulano attività ufficiali. (Ad esempio: promozioni, vittorie di lotterie, compagnie di assicurazioni, messaggi dalla banca o dalle poste, etc).
Privacy Policy: tradotto come “politica sulla riservatezza”. Si tratta di un documento obbligatorio per qualsiasi sito Internet, al cui interno si indica il trattamento dei dati personali e di privacy. Tutti i siti Internet dovrebbero inoltre fare riferimento al GDPR (General Data Protection Regulation) adottato dall’Unione Europea nel 2016, ed entrato in vigore nel 2018 ufficialmente.
VPN: acronimo di Virtual Private Network, tradotto in “rete privata virtuale”. Si tratta di una tecnologia che permette di creare una rete privata a cui si accede con limitazioni. Garantisce un livello di sicurezza maggiore per tutelare la privacy dei dati, di utenti, di navigazione e di account.
La navigazione in rete si è largamente diffusa, grazie a connessioni e strumenti accessibili a una parte della popolazione sempre più in aumento. Da un lato c’è stato l’avvento del 4G e ora del 5G, dall’altro invece la fibra ottica è sempre più disponibile in ogni paese e città.
Diventa quindi fondamentale capire i rischi in cui si può incorrere quando si usa Internet, proprio come quando si guida un veicolo in strada, o come quando si naviga, appunto, in mare. Bisogna sempre tenere l’attenzione alta e navigare in rete usando lo stesso buon senso che si userebbe quando si affrontano altre attività quotidiane.