Ne sentiamo parlare tutti i giorni al telegiornale, in modo crescente dopo il conflitto in Ucraina e la crisi energetica. Ma che cosa significa davvero il termine inflazione e come influisce nella nostra vita quotidiana? Come possiamo in modo concreto proteggere i nostri risparmi? Ne abbiamo parlato con il Dott. Fabio De Domenico, consulente finanziario e senior partner di una delle più importanti banche d’affari.
Che cosa significa il termine inflazione?
“L’inflazione non è altro che un aumento significativo dei prezzi che va a investire in modo capillare diversi beni e servizi. In questo particolare momento stiamo assistendo ad un aumento importante dei prezzi dell’energia, quindi dei combustibili e dei carburanti, del carrello della spesa e dei servizi. L’inflazione erode il nostro potere d’acquisto e i nostri risparmi, comportandosi da tassa occulta. L’anno scorso abbiamo toccato picchi del 10%, chiudendo il 2022 con una media intorno al 9%, quando i livelli normali invece dovrebbero essere intorno al 2/3%”.
In questo momento a che percentuale siamo arrivati?
“Attualmente ci troviamo intorno al 7/8%, quindi sicuramente un dato ancora molto alto”.
Qual è la tua opinione sull’attuale crisi energetica e delle materie prime?
“Il conflitto in Ucraina ha contribuito in modo ingente all’aumento dei prezzi speculativo delle materie prime e dell’energia. Si tratta di un tema delicato perché le aziende in questo particolare periodo si trovano a dover fronteggiare conti in bolletta decuplicati. L’aumento esponenziale dei costi sta facendo diminuire in modo importante gli utili e questo sta mettendo in difficoltà non solo le piccole aziende, ma anche quelle più solide”.
Esistono attualmente delle politiche utili a fronteggiare questo periodo di crisi?
“Sicuramente lo strumento più corretto è la leva dei tassi. Il pericolo però è che, alzando i tassi di interesse, si possano generare delle recessioni, seppur transitorie. Le banche centrali dovranno quindi calibrare minuziosamente questi rialzi”.
Si spende di più e si compra di meno. In che modo possiamo proteggere i risparmi dall’inflazione?
“Consiglio di non tenere eccessiva liquidità ferma sui conti correnti perché, a parte alcune eccezioni, questi ultimi non hanno dei tassi attivi interessanti che possono proteggerci dall’inflazione. Investire in maniera consapevole con un orizzonte temporale corretto permette di avere una protezione dall’inflazione, utilizzando ad esempio strumenti obbligazionari oppure titoli di stato legati all’inflazione stessa”.
Quando usciremo dall’inflazione?
“Da un punto di vista di studi macroeconomici prevediamo un abbassamento importante dell’inflazione nel corso del 2023 per arrivare a fine anno intorno al 3/4%, per poi assistere ad un assestamento a livelli normali nel 2024. Stiamo parlando ovviamente di ipotesi, ma la probabilità è sicuramente molto elevata”.