Il differenziale inflazionistico tra beni e servizi aumenta di quattro decimi di punto rispetto al mese di gennaio, con un preoccupante aumento, però, sul carrello della spesa e sul costo della benzina.
Secondo Coldiretti a far lievitare i prezzi del paniere è stato il “grande freddo” di febbraio, mentre appare “impoverita” la tavola degli italiani, soprattutto circa la carne bovina, ma anche quella suina, i salumi, l’ortofrutta ed anche il latte, con una situazione “che potrebbe aggravarsi nel corso del 2012 per effetto dell`aumento delle aliquote Iva previsto per ottobre che con il passaggio dall’aliquota del 21 al 23 per cento”, cosa che, sempre secondo la Coldiretti , “colpirebbe alcuni prodotti di largo consumo come l`acqua minerale, la birra e il vino”.
Circa la benzina, che in Italia è più cara che nel resto d’Europa, Piero De Simone, direttore generale di Unione Petrolifera, afferma che ciò si deve “alla tassazione” e spiega che “rispetto ad altri Paesi europei, in quest’ultimo anno i prezzi sono cresciuti di circa 20 centesimi sulla benzina e 23 sul gasolio per effetto dell’aumento di accise e Iva”.
Sempre secondo lui, “i consumi stanno precipitosamente riducendosi. L’anno scorso abbiamo perso 2 milioni di tonnellate di prodotti. E negli ultimi 4 anni l’Italia ha perso 20 tonnellate. La gente di fronte all’aumento dei prezzi consuma meno”.
De Simone, infine, ha aggiunto che “il modo per risparmiare però c’è già oggi: se il consumatore si fa benzina da solo con il self service lo sconto è di 4-5 centesimi e di 10-12 fuori dall’orario di lavoro”.
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