L’opinione pubblica indiana ha reagito moltiplicando le iniziative di protesta contro le autorita’, accusate di apatia e mancanza di attenzione nei confronti delle vittime
Un nuovo episodio di violenza sessuale scuote l’India, teatro negli ultimi mesi di un’ondata di stupri ai danni di donne ma anche di molte bambine. Questa volta la vittima e’ una turista americana, aggredita da tre camionisti nel Nord del Paese. L’episodio e’ avvenuto lunedi’ notte a Manali, un villaggio ai piedi dell’Himalaya molto noto tra i turisti. La donna, di circa 30 anni, e’ stata violentata da tre uomini, un autista e due complici, che le avevano offerto un passaggio. La ragazza ha riferito agli inquirenti di non aver capito cosa dicessero i tre durante il tragitto, prima di raggiungere un luogo appartato dove e’ stata violentata per circa un’ora.
La giovane americana e’ la terza turista vittima di violenza sessuale negli ultimi tre mesi in India. Lo stupro di lunedi’ e’ arrivato dopo l’annuncio dell’arresto a Calcutta di un uomo d’affari locale sospettato di avere aggredito una turista irlandese di 21 anni. Lo scorso marzo era stata violentata anche una turista svizzera, mentre campeggiava con il marito.
Negli ultimi mesi l’India e’ sconvolta da un’escalation di violenze sessuali di inaudita efferatezza, che colpiscono anche bambine e ragazze handicappate. Dal 16 dicembre scorso, quando una ragazza e’ stata mortalmente stuprata da un branco su un autobus in movimento a New Delhi, la stampa ha cominciato ad informare sistematicamente sui numerosi casi di violenza sessuale in tutto il paese. Ultimo, in ordine di tempo, e’ il caso di una violenza ai danni di una quindicina di ragazze orfane sordomute che ha portato all’arresto di cinque persone impiegate in una ong nel Rajasthan indiano, dove le giovani andavano per rieducarsi. E non vengono risparmiati neanche i bambini. Soltanto a febbraio sono state stuprate tre bimbe di quattro anni, un anno e sei mesi.
L’opinione pubblica indiana ha reagito moltiplicando le iniziative di protesta contro le autorita’, accusate di apatia e mancanza di attenzione nei confronti delle vittime. E sotto l’onda della pressione popolare, il presidente indiano Pranab Mukherjee lo scorso febbraio ha firmato un decreto che prevede un inasprimento delle pene per gli stupratori fino alla pena di morte nel caso la vittima muoia o resti gravemente menomata.
Allo stesso tempo, pero’, i conservatori hanno incautamente preso di mira i manichini dei negozi con abiti ‘succinti’, che spingerebbero gli uomini a violentare le donne.
La violenza sessuale, soprattutto sui bambini, e’ un fenomeno antico in India, avvolto dal silenzio e dall’indifferenza, come ha denunciato Human Right Watch nel suo ultimo rapporto. Il numero di aggressioni registrate dalle autorita’ e’ solo una piccola parte del totale dei casi. I minori che subiscono abusi spesso vengono messi a tacere o ignorati dalle stesse famiglie per la vergogna, si legge nel rapporto, in cui si punta il dito contro le istituzioni che non sono in grado di proteggerli. Le cifre sugli abusi ai minori, in effetti, sono impressionanti: Unicef Italia parla di 7.200 bambini violentati ogni anno.
Discussione su questo articolo