Che il partito alfaniano fosse in piena crisi di identità (con un passaggio di massa in vista verso il Pd renziano), non era certo un segreto. Quel che invece non appariva è che le cronache siciliane registrano forse il quadro più evidente della mancanza di consenso personale di alcuni esponenti meno in vista di Nuovo Centrodestra, il partito del ministro dell’Interno. E’ il caso del senatore catanese Salvatore Torrisi, eletto nel 2008 alla Camera per il Pdl berlusconiano e poi rieletto nel 2013 al Senato sempre tra gli "azzurri", poi passato coi ribelli filogovernativi e con ogni probabilità in corsa verso il Partito Democratico, in vista del prossimo voto Politico ed alla luce delle soglie di sbarramento che il nuovo Italicum imporrà ai movimenti politici.
Sul web, infatti, è emersa la forte disistima dei concittadini del senatore Torrisi a seguito di un interrogativo postogli da un periodico locale. Una evidenza che pare non essere sfuggita ai vertici del partito di Alfano, che starebbero guardando con attenzione alla popolarità dei propri eletti in vista delle prossime consultazioni elettorali. Alla domanda del giornale locale Freedom24 che recita: "Cosa ha prodotto di positivo ed in concreto per la sua città (Paternò, in provincia di Catania) la sua presenza non interrotta in Parlamento per otto anni?", il senatore non ha risposto.
Al posto suo, però, hanno risposto decine di cittadini infuriati con l’esponente politico, reo (secondo loro) di non aver inciso fortemente nelle politiche cittadine e di non essere stato incisivo su questioni importanti come la chiusura del punto nascite dell’ospedale "SS. Salvatore" (Nuovo Centrodestra detiene le deleghe alla Sanità nel governo nazionale), ed altro ancora.
Riportiamo qui di seguito, per dovere di cronaca, un estratto dei commenti apparsi sui social e già rilanciati da alcuni blog siciliani nei giorni scorsi.
Luca Russo scrive che il senatore Torrisi per la sua città avrebbe fatto “Una beata…….”. Salvatore Toto scrive: “Si è assicurato nu bellu stipendio…..e vitalizio a vita….a saperlo lo avremmo preso a pedate”. Domenico Milazzo scrive un semplice “Niente”. Giuseppe Consolato Cavallaro è addirittura autocritico oltre che critico: “Una beata……!!! Ci sta bene al popolo e cittadini Italiani e ai Paesani”. Mario Sapienza: “I cazzi so….. e a futtiri o prossimu”. Sara Orto scrive: “Quello che fanno tutti, cioè il proprio tornaconto infischiandosene di tutto e tutti”. Giuseppe Longo: “Solo tagli ai servizi”. Alfredo Baglio: “Aiutava i suoi amici a depotenziare il s.s. Salvatore”. Laura Filippelli la butta sul gossip e chiede: “Impegnato a svuotare i più bei negozi di abbigliamento in via Roma a Taormina?”.
Barbaro Orto scrive: “Io penso che non sia importante la quantità ma la qualità di ciò che si fa. Il Sen. Torrisi è una bravissima persona, questo non lo può mettere in dubbio nessuno. Però si trova al Senato anche per rappresentare la propria terra, ma qui non ci siamo accorti di particolari attenzioni verso Paternò ed i paternesi… anzi! Possiamo portare l’esempio dell’Ospedale e quello dell’IMU sui terreni agricoli… Non basta portare in Senato solo qualche piccola interrogazione che penso sia stata dimenticata dentro i cassetti del parlamento, non basta! Un proverbio siciliano recita: ‘i maccarruna sunu chiddi ca allinchiunu a panza’. Paternò sta morendo di fame, in tutti i sensi. Forse l’ultimo senatore che si è ricordato di Paternò, fu un certo Barbaro Lo Giudice e poi ci fu anche un onorevole, Nino Lombardo”.
I commenti sono tantissimi. Concludiamo con quello di Barbaro Tortorella: “Qualcosa l’ha fatta, a Paternò, paese agricolo per eccellenza: ha votato a favore dell’Imu agricola”.
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