C’è stato un uomo che ha avuto il coraggio di dirlo, e dirlo ad alta voce dinanzi a tutti quegli uomini correi di aver causato la crisi monetaria, finanziaria e speculativa che oggi viviamo. Nigel Farage ha preso la parola a Bruxelles e ha attaccato senza remore i responsabili del disatro che oggi i cittadini degli Stati Europei stanno pagando di tasca loro, senza avere nemmeno realmente capito per chi o per cosa stanno pagando, certamente per colpe non loro. Sornione, Schulz se la rideva mentre Farage attaccava la sua Germania e il modo con cui l’Italia e Berlusconi sono stati sbeffeggiati e commissariati con un metodo che tutto ha tranne che i tratti somatici di una democrazia. Ve lo ricorderete quest’uomo, vero? E’ colui che attaccò ferocemente, anni orsono, il nostro ex Presidente del Consiglio nel suo precedente governo.
Diamo luce a questo episodio accaduto qualche giorno fa, per provare a riaccendere un barlume di speranza che, ahimè, in molti tengono spento già da troppo tempo. Se c’è ancora non solo chi lotta ma addirittura chi ha il coraggio di erodere dall’interno un sistema ormai consolidato, rischiando di essere fucilato dai propri pari, vuol dire che vale ancora la pena di credere e di non spegnere quella fiamma che arde nel cuore di ogni militante fedele alla propria Nazione, che non smette di sognare di potere in qualche modo contribuire a cambiare le cose. Certo è che non ci si alza la mattina e non si pretende di entrare in Parlamento e cambiar tutto con la bacchetta magica. Ma se crescesse la coscienza nei cittadini ed iniziassimo tutti dal nostro vicino di casa a ribadire alcuni concetti, tanto semplici quanto spesso dimenticati che sono alla base di una democrazia occidentale e progredita come si vuol intendere la nostra, recupereremmo certo la dignità di Stato Sovrano.
L’Italia ha tutte le carte in regola per essere una primissima economia ed una primissima "donna" al pari di Francia e Germania. Abbiamo le migliori menti, la storia, la cultura, il lusso, il tessile. Abbiamo grandi società, aziende, risorse sul territorio straordinarie che se solo venissero sfruttate ci lancerebbero di diritto nella costellazione dei migliori. Quello che ci manca è l’orgoglio. La consapevolezza delle nostre capacità, della nostra forza, della nostra dignità di Nazione. In un Paese tanto bello quanto incapace di funzionare come l’Italia, dove si parla ancora di Nord e Sud da dividere, si sottovaluta l’enorme potenziale che abbiamo in grembo. E’ giunto il momento che arrivi una spinta dal basso, dalla società civile stanca di subire indifferente gli schiaffi dell’Europa, e che questa arrivi ai nostri Rappresentanti supini ed inermi. Pound diceva: "Credo nelle idee che diventano azioni". Proviamo ad imitarlo.
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