Gentili Senatori ed Onorevoli eletti all’estero,
tra frasi di circostanza, indifferenza ed impegni concreti e presunti da parte Vostra, la situazione attuale relativa alla questione Imu per gli italiani all’estero è tutta in alto mare.
Il mio appunto precedente con cui fornivo degli spunti inerenti ad un eventuale disegno di legge ad hoc tendente ad ottenere il riconoscimento dell’abitazione in Italia come abitazione principale, per tutti gli iscritti all’AIRE, inviato a tutti VOI, non ha sortito, fatta eccezione per la senatrice Garavini, alcun riscontro.
Sorvolando sull’aspetto formale e non volendo prendere a pretesto questo mancato riscontro come un Vostro disimpegno e disinteresse, passiamo ad esaminare e a fare il punto della situazione attuale nella sua sostanza.
Dal suo riscontro, la Sen. Garavini (Italia Viva) conferma di aver depositato, nell’aprile 2018, in qualità di prima firmataria, una richiesta di modifica tendente all’equiparazione dell’unità immobiliare posseduta dai residenti all’estero alle abitazioni principali. Dalla risposta del presidente della Commissione esaminatrice si evince che la procedura per il suo esame non è stata mai inspiegabilmente attivata. Un recente odg a firma dell’On. Schirò (Pd) ha impegnato invece il governo a valutarne l’abolizione.
Il ripristino dell’esenzione per i pensionati all’estero è legato invece all’esito dell’iniziativa promossa da Garavini, che ha coinvolto in primo luogo i funzionari del Ministero delle Finanze e successivamente le competenti autorità europee. Una richiesta di esonero, seppur riguardasse solo i residenti all’estero provenienti da Comuni con un modesto numero di abitanti, era stata avanzata dall’on. Ungaro, Italia Viva.
Pare che un’analoga richiesta sia stata avanzata anche da parte dell’on. Siragusa, Pd, limitatamente ad certo numero di anni, sull’eventuale acquisto di un immobile in Italia. L’on. Billi, Lega, ha invece, in relazione all’eliminazione dell’esenzione dell’IMU per i pensionati, tenuto a sottolineare che il suo partito era pienamente contrario a tale misura.
Un effimero e vago riferimento all’Imu è riscontrabile anche negli emendamenti al Decreto Rilancio a favore degli italiani nel mondo da parte degli onorevoli Giacobbe, La Marca e Schirò.
Si registra invece da altri nostri parlamentari, in modo occasionale e palesemente del tutto opportunistico, un loro cenno al riguardo, con frasi di circostanza, con le quali ci si limita solo a condannare l’ingiustizia e l’iniquità di questa imposta. Da parte dei restanti, regna invece un silenzio assordante.
Questo è il quadro di riferimento, che non lascia certamente ben sperare.
Appare evidente la mancanza di un lavoro congruo, concreto e coerente, nonché la dimostrazione di un impegno di carattere collegiale e di intesa con i Vostri partiti di riferimento. In mancanza di ciò, sperare in un esito positivo della vertenza diventa molto arduo se si vuol considerare anche l’incognita dell’atteggiamento dei Vostri partiti di riferimento in Parlamento qualora si dovesse addivenire ad una votazione su un apposito provvedimento (visto anche il loro atteggiamento contradditorio che ne ha precluso una sua definizione già precedentemente).
Gli italiani all’estero si augurano di riscontrare una presa di posizione netta e precisa al riguardo da parte di tutti Voi, di intesa anche con i Vostri partiti, e di esserne adeguatamente informati. Noi italiani all’estero siamo stufi di sostenere, ulteriormente ed indebitamente, sulla nostra pelle, in attesa che questa misura ingiusta ed iniqua venga eliminata, il peso di una tale tassazione e Vi sollecitiamo a portare avanti con tenacia ed urgenza questa nostra sacrosanta rivendicazione presso il Parlamento italiano.
Sarà questa la legislatura in cui gli italiani nel mondo riceveranno effettivamente più attenzione e vedranno risolta definitivamente la questione IMU?