"In questa frenesia di comunicazione che coinvolge parlamentari e partiti si ottiene solo disinformazione. Per questo, anche in relazione ad alcune erroneità contenute nel comunicato del 14 maggio diffuso dall’ufficio Italiani nel mondo del PD, intervengo nuovamente sulla questione per chiarire dei punti cruciali sulla rimodulazione dell’Imu per gli italiani all’estero". E’ quanto scrive in una nota Claudio Micheloni, senatore del Partito Democratico e presidente del Comitato per le questioni degli italiani all’estero del Senato.
"Riconfermo – spiega Micheloni – che l’Imu per gli italiani all’estero iscritti all’Aire sarà modificata, a partire dal 1° gennaio 2015, solo per i pensionati nei rispettivi paesi di residenza, non residenti nel territorio dello Stato italiano e limitatamente ad una ed una sola unità immobiliare che non risulti locata o data in comodato d’uso, la quale sarà considerata direttamente adibita ad abitazione principale".
"Inoltre – aggiunge – sempre limitatamente ai pensionati, anche le imposte comunali Tari e Tasi saranno applicate, per ciascun anno, in misura ridotta di due terzi".
"Il risultato è stato ottenuto in Senato – sottolinea Micheloni – grazie all’impegno dei relatori del PD, Stefano Esposito e Franco Mirabelli, che hanno fatto propria l’istanza avanzata dal sottoscritto insieme ai colleghi Turano, Giacobbe, Di Biagio e Longo".
"La nostra richiesta – aggiunge Micheloni – era l’abolizione dell’Imu come seconda casa per tutti gli italiani residenti all’estero. Purtroppo, nella fase di negoziazione che ho condotto personalmente con il vice ministro dell’Economia Enrico Morando, non è stato possibile estendere la rimodulazione dell’Imu all’intera platea, anche in considerazione dell’attuale negativa situazione dei conti dello Stato italiano. Ad ogni modo – continua il senatore – correggere questa ingiustizia per una fascia debole come quella dei pensionati italiani è un buon risultato e per questo ringrazio ancora una volta il vice ministro Morando e i relatori".
"Il problema dell’Imu per i non pensionati iscritti Aire – continua Micheloni – sarà nuovamente affrontato nei prossimi interventi, auspicando una migliore situazione dei conti pubblici che permetterebbe una giusta soluzione del problema per tutti gli italiani all’estero iscritti all’Aire".
"Altra cosa da chiarire rispetto al marasma mediatico venutosi a creare – conclude Micheloni – è che l’unico partito a votare contro l’emendamento è stato il Movimento 5 Stelle. Così sono andate le cose e questa è la realtà dei fatti, come del resto ha spiegato già ieri anche il vice presidente del gruppo PD al Senato, Claudio Martini".
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