Primo passo avanti sull’annosa questione che riguarda l’Imu per gli italiani nel mondo. L’Aula del Senato ha detto sì all’emendamento presentato da Stefano Esposito e Franco Mirabelli (Pd): i pensionati italiani regolarmente residenti all’estero (e quindi iscritti all’AIRE) non pagheranno le tasse sulla loro prima casa in Italia; inoltre, pagheranno Tari e Tasi ridotte di due terzi.
Tutti gli altri italiani residenti all’estero continueranno a pagare l’Imu sulla propria prima casa in Italia, come se fosse la loro seconda abitazione.
Ricordiamo che dopo il sì di Palazzo Madama, dovrà essere la Camera dei Deputati a dare il suo ok.
Come ha dichiarato lo stesso Esposito a ItaliaChiamaItalia, è comunque un segnale, un primo passo. Aldo Di Biagio, senatore Pi eletto oltre confine, con il nostro giornale ha parlato di un “risultato a metà”, che comunque gli fa dire di essere soddisfatto, anche se non completamente.
Certo, è vero, è un inizio. L’obiettivo era ottenere l’esenzione dell’Imu per tutti gli italiani residenti all’estero. Si potrebbe continuare a parlare di discriminazione, in realtà: perché i pensionati sì e tutti gli altri no? E già sorgono i primi dubbi, qualcuno parla di una manovra propagandistico-elettorale del tutto incostituzionale. La politica, vi preghiamo, non ci costringa a una guerra fra poveri. Ci conforta comunque sapere che, come Di Biagio ha tenuto a sottolineare, “la battaglia continua”.
Il fatto che il senatore di Per l’Italia abbia parlato di un “risultato a metà”, opinione condivisa anche dal sen. Claudio Zin (MAIE) che con ItaliaChiamaItalia parla di un "mezzo passo avanti", ci fa pensare che esista ancora qualcuno con un briciolo di onestà intellettuale. Non così Laura Garavini, Pd, prima bersaniana doc e oggi tifosa ultrà di Matteo Renzi, che in un comunicato stampa dal titolo “Governo Renzi risolve l’annoso problema dell’IMU per gli italiani all’estero” – il che è una bugia -, brinda ubriaca di felicità, e in preda a una partigianeria all’ennesima potenza scrive: “dopo anni di ingiustizia perpetrati a danno dei connazionali all’estero, il Governo Renzi dà risposte concrete alle istanze portate avanti da noi parlamentari e si rivela molto attento alle questioni degli italiani all’estero”.
Ma sì, lasciamo che Garavini creda alla sua stessa propaganda elettorale. Gli italiani nel mondo non sono mica scemi. Va bene, è un passo avanti l’emendamento approvato dal Senato (in attesa, ribadiamo, dell’ok della Camera): ma la questione non è risolta del tutto. Fossi Garavini non userei toni così trionfalistici e non trarrei in inganno chi legge con titoli che rivelano solo una parziale verità. Anche perché si rischia di diventare ridicoli e non credibili agli occhi dei lettori e degli elettori.
Scrivere poi che il governo Renzi “è molto attento” a tutto ciò che ruota intorno all’universo dell’emigrazione, beh, a noi pare un vero artificio lessicale. Partigianeria allo stato puro. E la rete consolare fatta a pezzi? Che dice di questo Garavini? Che dice Garavini di un ministro degli Esteri che dei connazionali e degli organi di rappresentanza degli italiani nel mondo se ne frega altamente? Delle decine di migliaia di italiani nel mondo di fatto abbandonati a se stessi, una volta che chiuderanno le loro sedi diplomatiche di riferimento? Che dice Garavini degli Istituti di cultura che stanno chiudendo oltre confine, quando invece la nostra lingua e la nostra cultura sono il nostro petrolio all’estero?
Bel coraggio hanno in via del Nazareno. Oltre al comunicato di Garavini, ce n’è un altro, diramato dal dipartimento Italiani nel mondo del Pd, nel quale si legge: "Sull’abitazione principale degli italiani all’estero in Italia non si pagherà più l’IMU, poiché verrà considerata prima casa, mentre Tari e Tasi si pagheranno ridotte di due terzi, purché sfitte". Hanno proprio la faccia di bronzo: non si degnano neppure di sottolineare, nella nota, che la questione riguarda solo i pensionati iscritti AIRE, e non tutti gli italiani residenti oltre confine, come invece il Pd vuole dare a intendere. Ingannano in questo modo chi legge e ingannano anche il proprio elettorato, spacciando per risultato pieno un mezzo passo avanti.
Dispiace davvero osservare come il Pd stia cercando di "sporcare" anche questa prima piccola vittoria comune, strumentalizzando, giocando a escludere invece di coinvolgere (come nel caso del comunicato stampa congiunto dei senatori eletti all’estero in cui non appare il nome di Zin, perché – dicono quelli del Pd – "lui sta all’opposizione") e per giunta spacciando menzogne in rete. Bah, stendiamo un velo pietoso.
Nell’aula del Senato, quando si è trattato di votare l’emendamento sull’Imu, il Movimento 5 Stelle, compatto, ha detto no. Tutti i senatori grillini hanno votato contro. Complimenti ai pentastellati! Degli italiani nel mondo il M5S non si è mai interessato e continua a dimostrarlo. Bene ha fatto Alessio Tacconi, unico eletto 5 stelle oltre confine, a lasciare il movimento e a iscriversi al gruppo Misto alla Camera. Quegli italiani all’estero che ancora oggi sono così affascinati dal movimento di Beppe Grillo, dovrebbero riflettere attentamente e capire che per loro dal M5S non arriverà mai niente, se non qualche vaffanculo.
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