L’incasso dell’Imu e’ stato di 23,7 miliardi di euro, 1,2 in piu’ rispetto alle previsioni per il 2012. Dalla casa di abitazione sono arrivati 4 mld. Il versamento medio e’ stato di 918 euro, incluso pero’ anche quanto pagato dalle grandi aziende, mentre per la prima casa sono stati versati in media 225 euro. Oltre un quarto del gettito Imu derivante dalle manovre deliberate dai Comuni proviene da cinque grandi citta’ (Roma, Milano, Torino, Genova, Napoli) con importi medi dei versamenti che vanno dai 917 euro di Roma a 585 di Napoli. Circa un quarto delle abitazioni principali risulta esente. Le imprese hanno pagato un conto abbastanza salato: 6,3 miliardi di euro, con una media di 9.313 euro ciascuna.
Il ministero dell’Economia ha diffuso oggi tutti i dati sul gettito dell’imposta. A presentarli e’ stato il sottosegretario all’Economia Vieri Ceriani, in una conferenza stampa, nel corso della quale ha sottolineato che ‘nonostante una campagna mediatica che incentivava alla rivolta fiscale non c’e’ stata nessuna fuga dall’Imu; i dati ci confortano, abbiamo preso quanto ipotizzato’. A non pagare l’imposta e’ stato circa il 5% dei contribuenti a cui spettava. Ma e’ un dato fisiologico e sarebbe improprio parlare di evasione. ‘La grande massa dei contribuenti ha capito che era un sacrificio da fare’, insiste Ceriani. Con l’Imu l’Italia – aggiunge – riallinea il peso della tassa sulla proprieta’ alla media Ocse: si e’ passati dallo 0,6% del Pil a circa l’1,2%, rispetto all’1,1% della media dei Paesi.
L’Imu resta comunque al centro della campagna elettorale. Il premier Mario Monti sottolinea che non c’e’ contraddizione ‘nell’essere stati duri per rimediare ai disastri precedenti e ora avere la volonta’ di ridurre gradualmente’ il carico fiscale, a partire dall’Imu. Ma la sua restituzione, aggiunge, ‘appartiene al regno dell’impossibile’. Non la pensa cosi’ Silvio Berlusconi che al Forum Ansa, ribadendo di voler eliminare l’imposta, sottolinea che l’Imu e’ ‘il primo fattore di crisi perche’ le famiglie sono indotte a rallentare i consumi ed a dismettere ogni voglia di investimento’. Pierferdinando Casini invece propone di ‘rimodulare l’Imu a seconda dei figli a carico’. E aggiunge: ‘Non mi sento di poter dire che si puo’ togliere’.
La Cgia di Mestre fornisce invece gli importi medi dei versamenti effettuati dalle varie categorie economiche e dalle famiglie italiane nel 2012: albergatori 11.429 euro; grande distribuzione 7.325 euro; industriale 5.786 euro; piccolo imprenditore 3.352 euro; libero professionista 1.835 euro; commerciante 894 euro; artigiano 700 euro; famiglia per seconda casa 663 euro; famiglia per prima casa (+ pertinenza) 330 euro.
Buone notizie invece per chi ha seconde case non affittate. L’Imu sostituisce non solo l’Ici ma anche l’Irpef e le addizionali, che erano dovute per il periodo d’imposta 2011. Pertanto, in sede di dichiarazione dei redditi 2012, cioe’ a giugno 2013, i contribuenti beneficeranno di una riduzione Irpef per 1,6 miliardi, corrispondente in media a circa 93 euro a contribuente.
Sulla casa resta infine aperto il capitolo relativo alla riforma del catasto. ‘Dipendera’ dal prossimo governo: se vorra’ procedere – dice Ceriani – la delega e’ in Parlamento e il lavoro per i decreti delegati e’ stato avviato. Noi, su questo e altri punti della delega, lasceremo delle bozze’.
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