‘Cara Cittadina, caro Cittadino, la manovra finanziaria del governo Monti ha introdotto un nuovo tributo: l’imposta municipale sugli immobili (Imu), che sostituisce la vecchia Ici. La nuova imposta e’ pero’ ‘municipale’ solo nel nome, perche’ – nonostante gli aumenti rispetto alla vecchia Ici – questa tassa non portera’ risorse aggiuntive nel bilancio del Tuo comune, anzi i Comuni avranno nel loro bilancio meno risorse rispetto al passato in quanto oltre il 40% del gettito dell’Imu finisce nelle casse dello Stato’. Lo affermano in una lettera congiunta il presidente dell’Anci e il sindaco di Roma, Graziano Delrio e Gianni Alemanno.
‘Nonostante il prelievo immobiliare complessivo per il 2012 e’ piu’ del doppio rispetto a quello 2011 (aumenta del 133%), i Comuni avranno a disposizione minori risorse per un ammontare del 27,2% della vecchia Ici’, scrivono Delrio e Alemanno.
‘Questa situazione e’ ulteriormente aggravata dai tagli ai bilanci dei Comuni imposti dalle ultime manovre governative, che nel solo 2012 comportano una riduzione dei trasferimenti pari al 18%. In sostanza, tutti i Comuni italiani, a seguito di questa macchinosa manovra si trovano ad affrontare una situazione di estrema difficolta’: lo Stato, che gia’ negli anni precedenti ci aveva imposto pesanti sacrifici, con quest’ultima manovra sull’Imu ha reso ancora piu’ precari i bilanci locali e con essi la possibilita’ di continuare ad erogare servizi essenziali alla cittadinanza. Siamo consapevoli – rammentano – della grave crisi che il Paese sta attraversando, non vogliamo sfuggire alle nostre responsabilita’ ne’ scaricarle su altri. I Comuni italiani, infatti, diversamente dalle altre pubbliche amministrazioni, hanno gia’ dato un grande apporto al contenimento del debito, risultando negli ultimi 10 anni il settore pubblico piu’ efficiente e meno ‘sprecone”.
Di fronte alla gravita’ della penuria di risorse ‘molti Comuni – scrivono il presidente Anci e il primo cittadino di Roma – saranno costretti a rivedere le aliquote dell’Imu a causa delle scelte governative che peraltro determinano il blocco degli investimenti impedendo anche la ripresa delle economie locali. I Comuni che saranno costretti a dar corso a ulteriori aumenti del prelievo fiscale, secondo principi di equita’ e di proporzionalita’, lo faranno esclusivamente – sottolineano da ultimo – per sostenere servizi pubblici essenziali nella vita delle comunita’ locali: dagli asili nido alle scuole materne, dalle mense scolastiche ai trasporti pubblici, ai servizi per anziani’.
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