Il primo agosto l’appello, forte, del mondo delle imprese al governo: ancora un pressing per le riforme, non uno scontro, ma al contrario un incoraggiamento al ‘governo Monti a non desistere nel portare avanti l’azione riformatrice’ ed a ‘completare il difficile compito a cui e’ stato chiamato dall’intero Paese’. La risposta del governo e’ nella convocazione ad un tavolo il 5 settembre, un fax arrivato a meta’ agosto, un segnale forte di attenzione verso le imprese. Cosi’ la rirpesa di settembre si aprira’ nel segno del confronto, con un tavolo che sara’ anche un test per verificare se ci sono le condizioni un forte asse governo-imprese che possa indirizzare e sostenere la fase-due dell’azione dell’esecutivo, come diversi segnali oggi lasciano presupporre.
Il pressing delle imprese e molte delle indicazioni arrivate negli ultimi giorni da esponenti del governo vanno nella stessa direzione: aprire il cantiere del sostegno a sviluppo e crescita, guardare oltre lo stretto rigore ed il solo obiettivo della messa in sicurezza dei conti pubblici.
Le priorita’ degli imprenditori, in questa delicata fase della crisi, sono riassunte nei dieci punti in sei pagine del documento firmato il primo agosto dagli industriali di Confindustria, con le banche rappresentate dall’Abi, le imprese assicurative con l’Ania, le piccole e medie imprese di Rete Imprese Italia, le coop dell’Alleanza delle Cooperative, gli imprenditori agricoli di Confagricoltura. Un documento ampio, che inquadra l’Italia nella prospettiva del futuro dell’euro e dell’unione europea, ed affronta i temi del dibattito aperto sulle misure per far fronte alla crisi dell’eurodebito. Ma concretizza proposte anche nel dettaglio dei ‘compiti a casa’ per il nostro Paese. A partire dalle riforme per il sostegno alla crescita (le parole d’ordine restano ‘innovazione e produttivita’, liberalizzazioni e semplificazioni, infrastrutture’), dalla riforma fiscale (con la richiesta di uno stop netto ad ogni ulteriore aumento della pressione del fisco per puntare invece ad utilizzare tutte le risorse disponibili per ridurre le aliquote’), ad un appello per una riforma condivisa del sistema elettorale. Per gli imprenditori servono ulteriori riforme strutturali, bisogna consolidare la credibilita’, favorire la ripresa della competitivita’.
Il fronte del fisco e’ tra le priorita’ che anche i sindacati rilanceranno a settembre nel confronto con il governo, con l’obiettivo di ‘ridurre le tasse su lavoro e pensioni’. Tema su cui le organizzazioni sindacali hanno registrato l’apertura del ministro del Lavoro, Elsa Fornero, un impegno contro la tassazione ‘troppo alta’ in busta paga. E’ forte, dai sindacati, anche il pressing perche’ il governo apra ad una concertazione vera. La piattaforma dei sindacati e’ ampia, sintetizzata lo scorso 16 giugno nella manifestazione unitaria di Cgil, Cisl, Uil e Ugl per ‘il lavoro, la crescita, il welfare, e per cambiare il fisco’. Mentre restano caldi singoli temi, dal fronte degli esodati alle vertenze aperte per le industrie in crisi.
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