Sono un centinaio gli imprenditori italiani giunti a Buenos Aires in una missione organizzata per verificare le possibilita’ di progetti e investimenti in diversi settori. Guidata dal sottosegretario allo sviluppo economico Ivan Scalfarotto, la delegazione ha in programma un incontro con il presidente Macri.
Dopo la visita alla Casa Rosada, i lavori della ‘due giorni’ di colloqui a Buenos Aires saranno aperti da un primo seminario "di introduzione al mercato" locale, al quale sara’ presente, tra gli altri, il ministro della Produzione Francisco Cabrera. Al centro dell’incontro il profilo produttivo dell’Argentina, paese ricco di risorse, dalla soia alla carne, dal litio agli idrocarburi, e che punta tra l’altro a ingenti investimenti in due settori chiave, le infrastrutture e l’energia, in particolare le rinnovabili.
Altro megacomparto fondamentale e’ l’agroindustria, nel quale il paese e’ competitivo a livello internazionale in diverse aree.
Oltre a Scalfarotto e Cabrera, a questo primo colloquio saranno presenti, tra gli altri, il direttore generale dell’Ice, Roberto Luongo, la responsabile del ‘devolopment finance’ della Cassa Depositi e Prestiti, Antonella Baldino, e, sul fronte argentino, rappresentanti delle aree del commercio e della Uia (centrale industriali). A moderare l’incontro sara’ Giorgio Alliata di Montereale, da qualche giorno presidente della Camera di commercio italiana di Buenos Aires.
Tra le societa’ presenti, sia grandi gruppi sia piccole e medie imprese. Tra questi, Antonio Carraro, Pavan, Rota Guido, Sinteleia, Meccanotecnica Umbra, Promotec, Abb, Acea, Enel, Ansaldo, Astaldi, Ferrovie dello Stato, Ghella, Italferr, Italtel, B&C, Finmeccanica, Pirelli, oltre a un gruppo di universita’ e politecnici, e istituti di credito (Banca popolare Vicenza, Bnel gruppo Bnp Paribas, Intesa San Paolo, Ubi Banca, Unicredit). Presenti inoltre la Cassa Depositi Prestiti, Enit, Sace, Simest.
PARLA SCALFAROTTO E’ come ritrovarsi tra amici. La visita di Ivan Scalfarotto in Argentina segna il ritorno dell’impresa italiana a Buenos Aires, dopo dodici anni di isolamento del paese sudamericano che e’ storicamente piu’ vicino all’Italia. Il sottosegretario allo Sviluppo apre oggi la sua missione ricordando che "i tre principali candidati alle elezioni presidenziali, Macri, Scioli e Massa, sono anche cittadini italiani. Il vincitore e attuale presidente Mauricio Macri ha il passaporto italiano. Inoltre la comunita’ italiana tocca le 907.000 persone e oltre 100.000 sono i cittadini argentini nati in Italia".
Un paese amico, dunque, con il quale riannodare rapporti e aprire nuove frontiere per l’economia e le imprese. Da questo pomeriggio Scalfarotto incontrera’ i vertici istituzionali, politici ed economici del Paese, a cominciare dal presidente Macri, accompagnato da 80 imprese, molti esponenti del mondo delle banche, della finanza, della ricerca e della cultura. "E’ una missione di sistema dopo la missione di scouting fatta dal premier Renzi, il primo ad essere ricevuto da Macri – ricorda Scalfarotto -: abbiamo preceduto Hollande e Obama. Dopo la sua missione e la presenza del ministro Martina al giuramento di Macri, e’ venuto a Buenos Aires il ministro Franceschini e ora, con ampio anticipo rispetto al previsto, il Mise con gli imprenditori. Poi seguiranno altre missioni ad alto livello politico istituzionale".
Ancora una volta, fa notare Scalfarotto, come gia’ successo con l’Iran, l’interesse dell’Italia verso un Paese o una regione si concretizza con missioni coordinate, costanti e accompagnate da imprese, banche, assicurazioni, universita’. "E’ un sistema che si muove: oltre alle 80 imprese ci saranno banche e delegazioni imprenditoriali, Cdp, Sace, Simest, Enit, alcune universita’, per un totale di 130 persone. Insomma, siamo pronti a investire in Argentina e con l’Argentina". E che la missione sia di alto livello lo dimostra il fatto che il sottosegretario sara0 ricevuto dal presidente Macri, superando le barriere del cerimoniale che vuole incontri solo tra omologhi. "Del resto noi andiamo in forze, motivati e con le carte in regola: Sace ha riaperto al rischio sovrano quindi abbiamo una linea di credito 700 mln euro, a sostegno dell’export e delle commesse italiane nel paese. E firmeremo con il Banco de la nacion un accordo per facilitare transazioni per 50 mln di euro per le imprese che investono in Argentina".
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