“Sono un cittadino, non di Atene o della Grecia, ma del mondo”. (Socrate)
“Ricordate, ricordate sempre, che tutti noi, e tu ed io in particolare, discendiamo da immigrati”. (Franklin D. Roosevelt)
“Lucchetti e catenacci non possono certo domare o indebolire le forze che causano l’emigrazione; possono contribuire a occultare i problemi alla vista e alla mente, ma non a farli scomparire”. (Zygmunt Bauman, sociologo polacco)
UNA TRAGEDIA NON PIÙ RISOLVIBILE
Temo che il dramma delle migrazioni finirà male, molto male per noi italiani e, in generale, per l’Europa. Affronto questo argomento perché alcuni lettori e molti amici mi hanno chiesto perché non ne scrivo mai. Il motivo è semplice: sono profondamente pessimista.
CRUDAMENTE, LA MIA OPINIONE
Volete dunque sapere come, crudamente, la penso? Prevedo, comunque vada a finire, una imminente stagione di estremo orrore. L’unica consolazione sarebbe il pensiero che – forse – morirò prima di assistere, a questo orrore. Non voglio dire che vivrò a lungo! Temo che l’orrore, oltre a tutto ciò che abbiamo già vissuto, possa arrivare presto.
NESSUNA CONSOLAZIONE POSSIBILE
Comunque, il pensiero di chiudere gli occhi prima di vedere il peggio non può essere una consolazione: come tutti i nonni della mia età, non posso evitare di pensare, con angoscia, al futuro dei nostri figli e nipoti. Il pessimismo e l’angoscia derivano da una convinzione, che ovviamente mi auguro sbagliata.
TROPPO TARDI PER TROVARE UN RIMEDIO
A mio parere, infatti, il dramma delle migrazioni non é risolvibile: non potrà avere una soluzione civile, pacifica. È troppo tardi, per porvi rimedio. Nella storia del mondo ci sono numerosi precedenti, le analogie fanno venire i brividi. Le migrazioni sono una evidente tragedia per l’Italia da molto tempo e stanno segnando la fine dell’Europa: al momento é una (decisiva) disastrosa fine morale, ma presto sarà anche una fine materiale, temo sanguinosa. L’Europa è sgretolata e i vari Stati sono divisi, in lotta tra di loro.
E NOI ITALIANI?
Noi italiani ci troviamo di fronte a una scelta terribile. La prima… Accogliere tutti, rassegnandoci, e avremo entro venti, trent’anni (gli italiani non fanno più figli) un paese italo-africano. Una visione che non mi piace e non ditemi che sono razzista: è solo una previsione, razionale. La seconda? Tentare di opporci, come sta facendo Matteo Salvini. Ma senza il sostegno di un’Europa unita non basterà.
SE ANCHE L’EUROPA FOSSE UNITA
E se anche l’Europa fosse unita, difficilmente l’utopia della compattezza e il sogno non realizzato degli Stati Uniti d’Europa basterebbero: è possibile, anzi probabile che i migranti saranno milioni, inarrestabili. E dall’invasione saremo travolti.