Mentre continuano gli sbarchi sulle coste italiane, Famiglia Cristiana di questa settimana intervista Martin Schulz, presidente dell’Europarlamento, che definisce "doverosa" una legge europea sul tema dei migranti. "Se abbiamo creato il libero movimento delle persone in Europa, i confini dell’Italia verso il Sud sono anche dei confini tedeschi. E la stessa cosa vale per i confini della Polonia verso Est – spiega Schulz -. In altre parole, il problema dei confini e’ automaticamente un problema di tutti i Paesi ed e’ per quello che non si puo’ dire all’Italia, alla Grecia e alla Spagna che devono risolvere il problema da sole. Abbiamo bisogno di distribuire l’onere tra i diversi Paesi. Avere 20 mila profughi sull’isola di Lampedusa e’ una catastrofe, ma avere 20 mila profughi sparsi su 739 milioni di europei non e’ un problema". Per il presidente del Parlamento Europeo "dovrebbe essere discussa" l’idea secondo la quale "i Paesi che non accettano i profughi devono contribuire almeno economicamente alla soluzione del problema", anche se, ammette, "oggi e’ un’utopia pensare a una tassa europea sull’immigrazione". Meglio allora occuparsi delle ragioni per le quali i profughi lasciano i propri Paesi: "le guerre civili, l’accesso all’acqua, per esempio. Sono cose che, come europei, possiamo gia’ combattere nei Paesi d’origine e con cio’ diminuire il numero dei profughi".
E lavorare con i Comuni e gli enti locali: "La prima regola e’ che i Comuni che accettano profughi sul loro territorio devono essere aiutati dai loro Governi, senza imposizioni. Anche il modello teoricamente migliore di integrazione non vale niente se e’ imposto in una realta’ che non e’ pronta. Si finisce per mettere le popolazioni le une contro le altre facendo percepire solo il costo dell’immigrazione". E la regolazione dei flussi? "Certamente come Stati europei non saremmo in grado di accettare tutti quelli che vogliono venire senza applicare alcun criterio – spiega Schulz -, per questo abbiamo bisogno del diritto di migrazione con norme chiare per consentire una immigrazione regolare. Che e’ poi il modo migliore di combattere quella irregolare. Non dobbiamo dimenticare, poi, che dietro la problematica dei migranti spesso c’e’ anche quella del crimine organizzato. Sappiamo che gli immigrati sono sfruttati, ma se non siamo in grado di agire su questo punto non faremo altro che mettere ancora di piu’ la responsabilita’ di tutto sulle spalle dei poveri profughi che vengono in barca sulle nostre coste. In Europa c’e’ un vuoto legislativo, manca una legge che regoli veramente l’immigrazione".
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