“L’emergenza sbarchi a Lampedusa, che segue l’accordo del Presidente Meloni con la Tunisia che avrebbe dovuto – tra le altre cose- contribuire a fermare le partenze, non può risolversi con gli slogan ma ha bisogno di una politica che si basi su di un’analisi globale del fenomeno. A cominciare dal considerare la provenienza dei profughi, salpati dalle coste tunisine, ma partiti da molto più lontano. Molti di loro fuggono infatti dalle guerre civili che insanguinano il Sudan e l’Etiopia o dai regimi golpisti che hanno preso il potere in Niger, Mali e Burkina Faso. Prima di ipotizzare possibili complotti quindi, bisognerebbe considerare come nuovi conflitti armati e colpi di Stato spingano alla fuga milioni di persone, in un continente già afflitto da povertà e desertificazione causata dai cambiamenti climatici. E invece di un fantomatico quanto ancora nebbioso Piano Mattei, l’Italia dovrebbe farsi capofila di una forte iniziativa europea per la stabilità, il rispetto dei diritti umani e lo sviluppo economico in Africa”. Lo dichiarano i parlamentari M5S delle commissioni Esteri e Politiche Ue di Camera e Senato.
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