Preoccupazione e dolore per l’ennesima tragedia del mare di ieri in cui hanno perso la vita tanti migranti ma anche apprezzamento e stima nei confronti delle autorità italiane per quanto stanno facendo con l’operazione Mare Nostrum. E’ quanto ha espresso il direttore dell’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali, Morten Kjaerum, durante la sua audizione alle Commissioni riunite Affari costituzionali, Giustizia e Politiche dell’Unione europea della Camera e Politiche Ue del Senato.
"Ovviamente ci allarma e ci turba la tragedia a cui abbiamo assistito ieri – ha detto Kjaerum – che ci mostra quanto sia immane per l’Europa la sfida di proteggere la vita dei migranti". Tuttavia, ha aggiunto, "voglio congratularmi per il lavoro svolto dalla Marina e dalla Guardia costiera italiana nell’operazione Mare Nostrum".
Il direttore dell’agenzia europea ha sottolineato come "non ci sono ancora soluzioni" ma servono interventi "sostenibili e di lungo periodo". E in questa prospettiva sono molto importanti anche i report costruiti dall’Agenzia per i diritti fondamentali: le prossime due relazioni che verranno pubblicate nel semestre di presidenza italiana dell’Ue, ha ricordato il direttore, "riguarderanno le frontiere di terra e gli aeroporti", "per arrivare a quel livello di conoscenza che consenta di trovare soluzioni sostenibili mettendo i diritti umani al centro delle nostre politiche".
Sul tema della condivisione degli oneri derivanti dal fenomeno migratorio da parte di tutti i Paesi Ue, sollecitato dagli interventi dei parlamentari presenti, il direttore ha ribadito come sia necessario "mettere in rilievo la solidarietà per creare politiche autenticamente europee". "Vogliamo mettere a punto un meccanismo che consenta agli Stati più vulnerabili di ottenere immediati aiuti", ha detto Kjaerum ricordando che la Commissione europea sta già approfondendo questo tema.
Kjaerum si è augurato inoltre che anche in Itaila si dia vita a un’istituzione nazionale per i diritti umani, che potrebbe essere particolarmente utile ad esempio per capire meglio la condizione di rom, sinti e camminanti, anche se, in Italia come in Europa, sarebbe indispensabile "una strategia complessiva sui diritti umani".
Altro tema su cui si è soffermato il direttore dell’Agenzia Ue per i diritti fondamentali è stato quello della violenza sulle donne. "Le risultanze dell’indagine che abbiamo fatto sulla violenza contro le donne sono state uno shock", ha detto Kjaerum, e nessun membro Ue può dirsi immune da rilievi. Si tratta di dati "troppo elevati" per la maggior parte dei parametri, dallo stalking alle violenze sul posto di lavoro. "I risultati di questo sondaggio – ha ricordato – sono stati forniti a Parlamento e Commissione perché possano definire le loro strategie". Per quanto riguarda l’Italia in particolare, ha spiegato Kjaerum, "la nostra indagine ha evidenziato che il 27% delle donne interpellate ha dichiarato di essere stata vittima di violenza dall’età dell’adolescenza", mentre "la media europea è di 1/3".
Visti i numeri "si potrebbe dire che l’Italia sta messa meglio di altri Paesi ma il 27% è una percentuale comunque alta", ha sottolineato Kjaerum ricordando che "nessun Paese può riposare sugli allori, perché c’è molto da fare per tutti". Infine il direttore ha messo in evidenza l’apprezzamento dell’Agenzia per "l’iniziativa italiana sul femminicidio" rilevando come su questo tema "in Italia c’è più consapevolezza" anche se "i dati sono molto allarmanti".
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