Mario Giro, viceministro degli Esteri, in una nota lancia il suo appello: basta propaganda e fake news sulla pelle dei migranti, creiamo sviluppo in Africa.
“Com’è purtroppo cattiva abitudine della politica italiana degli ultimi 20 anni – si legge nel comunicato diffuso alle agenzie – la questione dei migranti torna ad essere il tema principale di campagna elettorale. Questo non solo e’ sbagliato ma e’ stupido: i partiti si dividono con promesse irrealizzabili. Su una di queste vorrei che fosse chiaro: la categoria ‘rimpatri forzati’ non esiste. Semplicemente perche’ i Paesi di origine, che dovrebbero riprendere i propri cittadini, non lo permettono in assenza di un accordo (e allora non sarebbero piu’ forzati). Semplicemente non farebbero atterrare gli aerei o attraccare le navi. Sono Paesi sovrani e possono farlo. Ho visto scene di questo tipo all’epoca dei ‘charter’ di Charles Pasqua”.
“Per questo – prosegue Giro – quando si parla di ‘rimpatri forzati’, al netto di quanto costano e dell’enorme numero di aerei che servirebbero, si parla di qualcosa che non esiste e che, se proposto in campagna elettorale, e’ una enorme balla, una fake news. Questo e’ il motivo per il quale l’Italia e gli altri paesi europei, cercano di fare accordi di rimpatrio volontario coi Paesi di origine, che sono piu’ lenti ma almeno si possono fare. Il governo italiano ha molto lavorato su questo in questa legislatura che termina, ottenendo buoni risultati, ancora piccoli ma migliori di prima”.
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Giro interviene anche sui fatti di Macerata: “Ha ragione Graziano Delrio: il fascismo può tornare con il suo bagaglio di razzismo, odio sociale e violenza. Non esiste nessun argomento giustificazionista per il raid nazi-fascista di Macerata, come ha detto il sindaco della città alla riunione dei candidati PD al teatro Eliseo l’altro ieri”.
“Dobbiamo restare tutti vigilanti e convocati per sconfiggere questo pericolo che è già tra di noi. In particolare deve farlo la sinistra, più legata ai valori della Resistenza, ma questo discorso vale anche per chi è di destra o altro: chi crede nella democrazia non può cedere al fascismo né giustificare in alcun modo il raid. Nel nostro ordinamento democratico la responsabilità è sempre personale e mai collettiva. Chi infrange la legge deve essere preso e condannato. Nulla giustifica chi invece prende come capo espiatorio un’intera categoria di persone e dalle parole passa ai fatti. Già le parole sono gravi”.
“Lo rammento a chi le usa: razza bianca, civiltà superiore, invasione etnica ecc. rappresentano tutto ciò che la Repubblica ha rifiutato e ripudiato in radice – ha detto ancora il viceministro degli Esteri -. Non si tratta di una questione di moderazione o meno ma di principi di base della nostra democrazia. L’Italia degli anni Trenta e Quaranta già si rese complice del nazismo e quindi della Shoah. Pesa sulla nostra storia comune tale orribile responsabilità: non dobbiamo oggi ricascarci. Il razzismo e il fascismo non possono avere cittadinanza nella nostra società. Chi li sfrutta o li utilizza è colpevolmente irresponsabile e si carica di tutte le responsabilità di cui si macchiò il regime. La storia ma anche la cronaca lo giudicherà di conseguenza”.