Forse qualcosa che non andava, nella strategia europea anti Daesh, doveva esserci, se è vero, come è vero, che i miliziani dello Stato Islamico continuano la propria avanzata e vantano da ieri una nuova conquista, l’antica città siriana di Palmira, in cui hanno fatto già razzia di monumenti e soldati di Assad. Una situazione che spinge il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, intervistato dai RaiNews24 al vertice europeo di Riga, a dire che il governo italiano è preoccupato non solo per quello che succede in Siria, ma ritiene ancora più preoccupante la situazione in Iraq. “Tra qualche giorno a Parigi ci sarà la riunione del gruppo di testa della coalizione anti Daesh e sarà fondamentale una verifica della strategia che stiamo portando avanti”.
Intanto è notizia di oggi che il sacerdote Jacques Murad, priore del Monastero di Mar Elian, e appartenente alla stessa comunità di Padre Paolo Dall’Oglio, è stato rapito da alcuni sequestratori che lo hanno prelevato dal Monastero sotto la minaccia delle armi.
Il vertice di Riga è stata anche l’ennesima occasione per fare il punto sulla questione immigrazione. Gentiloni a tal proposito ha ribadito che "è fondamentale che l’Unione europea riesca ad arrivare a una posizione comune sull’immigrazione e mi aspetto che la Commissione la prossima settimana con la sua proposta legislativa confermi le ipotesi formulate nell’agenda, anche quantificando il numero di rifugiati oggetto di ricollocazione e su questo si aprirà un confronto".
Il premier Matteo Renzi ha lasciato Riga in mattinata per raggiungere Salerno, la città di Vincenzo De Luca, da dove però è tornato sulla questione sbarchi per dire che soprattutto di fronte alle vittime "l’Europa non può pensare di chiudere gli occhi. Abbiamo secoli di civiltà e non intendiamo rinunciarci in nome di un voto cripto-leghista o di una paura demagogica".
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