Sul tema immigrazione c’è poco da scherzare. Questo Governo di Centrodestra, che nelle intenzioni ha espresso posizioni certamente apprezzabili in campagna elettorale, si ritrova tra le mani la patata più bollente di tutte: il tema immigrazione, appunto. Il premier Giorgia Meloni non ha alcuna scusante, se così vogliamo intenderla. Parlò a suo tempo di “blocco navale” dai banchi dell’opposizione al Governo Draghi e a tutti gli altri.
“Blocco navale subito”, “Abbattere le navi delle Ong”, “Impedire la partenza dei barconi” e molte altre sono state le dichiarazioni del presidente del Consiglio quando a governare non vi erano né Fratelli d’Italia né il Centrodestra. Adesso che Meloni è al Governo, con un Matteo Salvini teoricamente “depotenziato” (che avrebbe certamente voluto gestire gli Interni anziché i Trasporti), si ritrova a combattere una problematica che o aveva sottovalutato in totale buonafede, o che più probabilmente ha utilizzato come argomento acchiappa consensi sapendo perfettamente che affrontarlo in modo serio e articolato sarebbe stato più difficile di quanto preventivabile.
Nel momento in cui si scrive, sono oltre 4mila i migranti ospitati nell’hotspot di Lampedusa. Un centro di aggregazione al collasso, concepito per contenere un decimo della popolazione extracomunitaria che è costretto ad accogliere oggi. Ed infatti si è a predisposto un trasferimento per Porto Empedocle con 568 nordafricani solo ieri. Inoltre, su disposizione della Prefettura di Agrigento, la Polizia scorterà all’aeroporto due gruppi da settanta unità ciascuno che verranno imbarcati su voli militari per Pratica di Mare e Pisa. Previsto anche un trasferimento, con nave Cossyra, di circa 250 migranti con destinazione Porto Empedocle.
Per tutta risposta, a Lampedusa il Governo non invia né un vicepremier né tantomeno il ministro dell’Interno, ma quello del Made in Italy. Incredibile.
Per quanto tempo è ancora possibile tutto questo? Per quanti giorni, settimane, mesi? Si spera nell’arrivo delle rigide temperature per frenare l’arrivo dei barconi dei disperati?
L’unico Governo che si impegnò e ottenne di arginare il più possibile la problematica fu quello presieduto da Silvio Berlusconi nel 2008, attraverso scientifici accordi bilaterali con tutti i Paesi africani che si affacciano sul Mediterraneo, specie la Libia con cui fu stipulato anche un cosiddetto “Trattato di amicizia”; un trattato che servì a tenere sotto controllo i flussi migratori provenienti dal continente africano. E adesso? Cosa intende fare Giorgia Meloni?
Tra una Manovra che non quadra, l’Europa che inizia ad osteggiare le politiche economiche (e fiscali) del Governo, la benzina a quasi 3 euro al litro, quali altri segnali si attendono ancora per spingere questo Esecutivo a fare meglio e di più?