Qualcuno mi dice e mi scrive che sono troppo critico con Renzi e il suo governo. Ne prendo atto, ma sto ai fatti. “Non dobbiamo preoccuparci, è tutto sotto controllo” (Alfano dixit), ma intanto negli ultimi giorni sono arrivati 7.000 migranti (quasi tutti “economici”) e purtroppo moltissimi sono morti in mare, ma in merito non si è adottata nessuna nuova strategia.
Ironizziamo pure sull’Austria, ma cosa si fa per arginare, controllare o governare questo fenomeno epocale? Così come non si sa e non si capisce più quale linea terremo per la situazione in Libia da dove partono i barconi mentre i salvataggi avvengono ormai a un passo dalle coste libiche: gli scafisti (identificati? E quando mai!) spingono in mare le carrette e le abbandonano incassati i soldi, ma dove sono alla fine i previsti punti di accoglienza ed identificazione, in mare, a terra, sulle isole?.
La Francia chiude intanto la frontiera (il sindaco Pd di Ventimiglia si è dimesso per protesta contro il governo), la Svizzera l’ha già chiusa, l’Austria lo farà, la Slovenia lascia passare in entrata verso l’Italia ma non più viceversa: dove andrà tutta questa povera gente mentre l’Europa non decide? Non avrà altra soluzione che restare in Italia.
Al netto di tantissime chiacchiere intanto l’economia segnala che gli occupati non crescono a dispetto del jobs act, che la produzione industriale di marzo è in caduta libera, il deficit dello Stato sempre più alto, la flessibilità (altri debiti!) ottenuta per tre mesi, ma non si sa con quali priorità. Questi sono fatti, solo alcuni spunti tratti dalle cronache quotidiane. Dove sono le risposte concrete di Renzi?
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