Matteo Renzi, nel suo nuovo libro Avanti, dedica alcune riflessioni importanti anche al capitolo immigrazione. Sono stati anticipati nelle scorse ore alcuni estratti del libro firmato dall’ex premier, nei quali tra le altre cose si legge: “Vorrei che ci liberassimo da una sorta di senso di colpa. Noi non abbiamo il dovere morale di accogliere in Italia tutte le persone che stanno peggio – scrive Renzi -. Se ciò avvenisse sarebbe un disastro etico, politico, sociale e alla fine anche economico. Noi non abbiamo il dovere morale di accoglierli, ripetiamocelo. Ma abbiamo il dovere morale di aiutarli. E di aiutarli davvero a casa loro”.
Le ultime parole usate dal segretario dem vi ricordano qualcosa? Già, proprio così: il mantra leghista, “aiutiamoli a casa loro”. E infatti tale affermazione ha suscitato un vespaio di polemiche e sui social è stata molto criticata dalla base Pd in particolare, perché – come fa notare il Post – “è stata associata alla retorica usata dalla Lega Nord per sostenere la chiusura delle frontiere e l’interruzione del flusso dei migranti verso l’Italia”.
Renzi scrive anche a chiare lettere che, nonostante sia giusto aiutare chi sta peggio, “non possiamo accoglierli tutti noi”. Secondo lui è stato “un errore clamoroso” avere accettato i due regolamenti di Dublino, “come hanno fatto gli esecutivi italiani del 2003 e del 2013”, ricorda.
Prima di aprire agli immigrati perché non diamo lavoro ai disoccupati italiani?
Insomma, Matteo Renzi invita ad abbandonare “la logica buonista” che fino ad oggi ha fatto solo male al Paese e agli italiani, che ora non ce la fanno più e percepiscono l’arrivo degli immigrati clandestini dall’Africa – ma non solo – come una vera e proprio invasione incontrollata. E hanno ragione.
Naturalmente le parole di Renzi suscitano ilarità in Matteo Salvini. Il capo del Carroccio dice le stesse cose ormai da tempo. Renzi sembra essersi svegliato tardi e avere dimenticato che il copyright di certe proposte ce l’ha la Lega. “Renzi è ridicolo, lui esprime forza di governo: non deve parlare, ma fare”, sottolinea il Matteo padano, che poi taglia corto: “Renzi faccia quello che ha detto, altrimenti è un buffone”.
Ora, al di là della dialettica politica, al netto degli slogan da campagna elettorale, resta il fatto che in alcune città si rischia davvero di arrivare a una crisi sociale assai pericolosa. Se fosse una immigrazione di qualità, studiata, regolata, allora sarebbe molto diverso. Ma in Italia arrivano persone di ogni razza e colore, senza documenti, si dichiarano rifugiati politici ma sono pochissimi coloro che lo sono davvero e che dunque riceveranno asilo. Tutti gli altri? A vagare per le nostre strade, forse a rubare, spacciare, stuprare. Senza un tetto sotto il quale dormire e senza nulla da mangiare è difficile tirare avanti e ricostruirsi una vita.
A noi interessa poco in realtà se a risolvere il problema sarà Renzi, Salvini o una unione di forze. L’importante è che si metta fine a questo continuo flusso di persone che arrivano nel nostro Paese pensando di trovarvi l’Eldorado mentre ormai il sogno americano è finito persino in America. Non è più tempo di vacche grasse e proprio questo dovrebbe essere il messaggio da inviare a quelle popolazioni che pensano che sbarcando nello Stivale tutto si sistemi come per miracolo.
L’Europa rimane sorda alle nostre richieste? Faremo da soli. Chiuderemo i nostri porti alle navi che non sono italiane e sbarcano da noi migliaia di migranti, controlleremo con la nostra guardia costiera le Ong che si spingono fin nelle acque libiche paradossalmente aiutando gli scafisti a liberarsi facilmente del loro carico umano. Faremo come la Spagna, come la Francia, come Malta. Una prova di forza è diventata necessaria. E non è più rinviabile.
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