"Sono polemiche da benpensanti che poco m’interessano. Nessuno può dare lezioni di solidarietà al Veneto che conta 517.000 immigrati, cioè ben l’11% della popolazione. Siamo una delle prime quattro regioni italiane per numero d’immigrati, mentre molte si fermano a un 3%. Il nostro è un modello d’integrazione sin dagli anni ’90, quando abbiamo accolto e accudito migliaia di migranti provenienti dall’Est Europa senza che esistesse Mare nostrum. Pertanto noi Veneti, che siamo più numerosi all’estero che in Veneto, ci offendiamo, se ci definiscono razzisti": lo afferma in un’intervista a Libero il governatore del Veneto Luca Zaia, che si oppone a quella che definisce "l’africanizzazione del Veneto".
Secondo Zaia "purtroppo sono 42.000 gli immigrati disoccupati e i dati dicono che 2 su 3 non sono profughi, ma soggetti in cerca di fortuna: non si fugge dalla guerra con l’ultimo iPhone in tasca. Ospitare chi non scappa dalla guerra non è solidarietà, ma demenza, perché non possiamo accogliere tutta l’Africa in Italia. L’emergenza di questi giorni – conclude Zaia – è flutto dell’inerzia di tutti i governi che si sono succeduti negli ultimi anni, perché l’unica politica seria è stata attuata da Maroni durante l’esecutivo Berlusconi".
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