Matteo Salvini torna a parlare del tema immigrazione in una intervista al Corriere della Sera. Il leader della Lega replica alle critiche di monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, sui leghisti "piazzisti di fanfaronate da osteria" in tema di immigrati: "A pensar male, viene da credere che voglia difendere il business miliardario che una parte minoritaria della Chiesa coltiva grazie agli immigrati", "conosco di uomini di Chiesa che non la pensano come questo vescovo comunista".
Salvini aggiunge: "Il Papa è ad un livello troppo alto perché io lo possa giudicare. Ma se un vescovo vuole fare politica deve aspettarsi le risposte che si merita", "sono cattolico, anche se un gran peccatore. Non per questo son disposto a bermi tutto". E sostiene che "c’è un sacco di gente che non vota Lega e che la pensa come me. Qualcuno me l’ha detto direttamente", "ci sono 9 milioni di famiglie sotto la soglia di povertà: non è qualcosa di più grave?".
Il leghista sostiene che se fosse ministro degli Interni andrebbe "subito a Bruxelles a dire che l’Italia non dà più un euro all’Ue visto che siamo stati lasciati soli. Secondo, assumerei mille persone per smaltire in tempi rapidi tutte le richieste di asilo. Se in Germania smaltiscono le richieste in un mese perché in Italia ci vuole più di un anno? Immagino di gestire l’accoglienza sulle navi nei principali porti. Tempo 20-30 giorni, chi ha diritto di restare, resta; gli altri tornano a casa loro".
Per Salvini Grillo è "isolato nel suo movimento" e conferma che a fine settembre andrà in Nigeria "con un gruppo di imprenditori per vedere come è possibile investire dei soldi lì, uno dei principali punti di partenza degli immigrati, per evitare gli imbarchi di massa".
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