Matteo Salvini, vicepremier e ministro dell’Interno, ieri pomeriggio, fa sapere il Viminale, ha espresso in una telefonata la propria solidarieta’ al ministro della Giustizia e dell’Interno ad interim tunisino, Ghazi Jeribi, per l’attentato di domenica in cui sono rimasti uccisi agenti della Guardia nazionale tunisina durante un controllo nei pressi del posto di frontiera con l’Algeria di Ghardimaou, nel governatorato di Jendouba.
Salvini ha rinnovato l’impegno a una piu’ intensa cooperazione tra le forze di polizia dei due Paesi e a recarsi presto in Tunisia.
Intanto, in Italia il Matteo padano è ancora alle prese con il tema immigrazione. Dopo avere incontrato il premier Giuseppe Conte a palazzo Chigi in mattinata, risponde alle domande sulla nave Diciotti della Guardia Costiera Italiana, che ha trasbordato dalla Vos Thalassa 67 migranti ed e’ ancora in attesa di attraccare in Italia: “Al momento non c’e’ un porto”. “Se c’e’ gente che ha minacciato e che ha aggredito non sara’ gente che va in albergo, ma in galera. Delinquenti che hanno dirottato una nave devono stare in galera”. “Stiamo raccogliendo testimonianze”. E sui tempi di soluzione della questione ha annunciato: “Conto di andare a Innsbruck stasera avendo risolto il problema”.
“Grazie alla linea della fermezza sono sbarcati 21 mila immigrati in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Meno partenze vuol dire meno morti. Sono ottimista, il governo ragiona e agisce con una sola voce e una sola testa”.
Eppure l’altro vicepremier, Luigi Di Maio, ministro del Lavoro, intervenuto a Omnibus su La7 ha commentato: “Se si tratta di una nave italiana, intervenuta in una situazione che dovremmo chiarire, bisogna necessariamente farla sbarcare”. “Questo non e’ un titolo contro Salvini – ha chiarito subito dopo -, non e’ immaginabile chiudere l’ingresso a una nave italiana, ma condivido tutte le perplessita’ su quello che sta accadendo nel Mediterraneo”.
“Sono d’accordo con Di Maio, ma e’ impensabile che l’Italia continui a farsi carico dei costi sociali ed economici che dovrebbero essere di tutti i 27 Paesi membri”, ha replicato Salvini. “A Innsbruck vedremo di mettere i puntini sulle ‘i’ – ha poi detto Salvini in merito al vertice europeo cui prenderà parte -, ma contiamo solo sulle nostre capacità di convincimento, non ci sarà alcun veto”.
Ma torniamo all’incontro di Salvini con Conte. Il premier, riferiscono fonti di palazzo Chigi, ha aggiornato il suo vice sugli esiti della riunione sull’immigrazione di ieri in vista anche del vertice di Innsbruck. Nell’incontro tra i due si e’ quindi discusso della fase attuativa dopo le conclusioni del Consiglio Europeo. Il punto principale – e’ la posizione di palazzo Chigi – e’ impostare con gli altri Paesi Ue il principio di condivisione dei flussi migratori con soluzioni operative condivise.
“A breve sul fronte immigrazione l’Italia assumera’ delle iniziative” sulla base degli esiti dell’ultimo Consiglio Europeo, ha detto Conte parlando con i giornalisti al suo arrivo al vertice Nato a Bruxelles. Alle domande sull’incontro di oggi a Palazzo Chigi con il ministro dell’Interno Matteo Salvini Conte ha risposto cosi’: “E’ andato molto bene, ci siamo aggiornati sui prossimi passi”.
L’OPPOSIZIONE
Nel frattempo l’opposizione si fa sentire con Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera: ”Sui migranti – scrive su Facebook -, sulla gestione dei porti e sul dialogo con le imbarcazioni che solcano il Mediterraneo – nonostante ripetuti vertici a Palazzo Chigi e comunicati stampa di facciata – è scontro aperto nel governo gialloverde”. “Salvini, Toninelli, Di Maio, Trenta: ognuno ha una sua linea, con il premier Conte che fatica a tenere le redini della situazione. Sul decreto dignità, altro fronte aperto nell’esecutivo, Di Maio continua a difendere a spada tratta un provvedimento indifendibile”. “Mentre gli amici della Lega, seguendo anche le iniziative di Forza Italia, a partire dalla reintroduzione dei voucher, vogliono giustamente cambiare il testo nel suo passaggio parlamentare. Sintesi della situazione? Caos e tensioni tra leghisti e pentastellati. Il cambiamento, al momento, resta lettera morta”.
Graziano Delrio, capogruppo alla Camera del Partito democratico, ad Agorà Estate RaiTre, pensa al futuro: “Credo che noi dobbiamo dialogare certamente con i 5 Stelle, perché questo dialogo è utile al Paese. Con la Lega non ci sono le condizioni per un dialogo vero, sui provvedimenti. Con i 5 Stelle ci potrebbero essere. Ma dipende molto se loro non si schiacciano sulla Lega. Perché questo è il punto. Questo governo ormai ha un’agenda dettata continuamente dalle esternazioni, dalle promesse di Salvini”.