"Renzi premia chi se li prende derogando al patto di stabilità. Io derogo e premio chi non lo fa". Così il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni in una intervista a Repubblica torna sulla questione dell’accoglienza agli immigrati nei Comuni lombardi. E sottolinea: "Qui non parliamo di pere o mele da stoccare, ma di uomini e donne, di situazione del territorio, di società e reazioni nella società. La Lombardia ha il più alto numero di immigrati regolari, 1,3 milioni, il 13 per cento della popolazione. La media nazionale è dell’8, siamo ben oltre la media", "in un periodo di crisi molti di questi stranieri hanno perso il lavoro e così aumentano le tensioni sociali. Penso che nella ripartizione degli immigrati bisogna tener conto della sollecitazione che viene dai presidenti delle Regioni. Con Zaia e Toti non facciamo questo perché siamo in campagna elettorale, ma perché siamo preoccupati".
Sulla situazione nel 2011 che lo vedeva ministro dell’Interno puntualizza: "Allora ci fu una gestione nazionale che adesso non c’è, si coinvolsero le regioni e c’era un impegno per frenare i flussi. A luglio del 2011 i flussi cessarono. Ma se poi vogliamo dire che è colpa mia, il problema per caso è risolto?".
Quindi sostiene che "Renzi dovrebbe andare a New York, all’Onu, parlare col segretario generale e numeri alla mano dire che c’è una crisi umanitaria senza precedenti nel Mediterraneo. Le Nazioni Unite devono fare un’operazione di life keeping, salvare delle vite, quel mezzo milione di persone pronte a partire. Sennò a cosa serve l’Onu?".
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