Il tema immigrazione divide la galassia pentastellata, dopo che ieri le dure parole del segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino ("piazzisti da quattro soldi") avevano sollevato la pronta replica del leader della Lega Matteo Salvini. Un post pubblicato sul blog di Beppe Grillo sconfessa il senatore Maurizio Buccarella, che in un’intervista al Messaggero aveva affermato: "La rappresentazione salviniana dell’immigrazione proprio non ci appartiene. Sono risoluzioni che hanno solo finalità elettorali" e il post sul blog di Grillo con posizioni non molto distanti da quelle di Salvini "esprime solo le convinzioni personali del consigliere comunale torinese Vittorio Bertola. Che è libero chiaramente – aggiunge il senatore – di scrivere e dire quello che vuole. Sono posizioni che personalmente non condivido. La nostra idea sull’immigrazione è quella che abbiamo elaborato con il gruppo ed è molto più articolata. Quel post era solo un contributo che il consigliere voleva dare. E da quel che mi risulta è stato pubblicato a sua insaputa".
"Va ricordato al cittadino Buccarella che nel Movimento 5 Stelle non esistono gerarchie, tipiche invece dei partiti. Non c’è differenza fra un portavoce consigliere comunale e un portavoce senatore. Nel Movimento 5 Stelle esistono posizioni e discussioni, come quella in corso sull’immigrazione" si legge invece sul blog di Grillo.
Il consigliere comunale Bertola, in un post pubblicato sempre sul blog, aveva avanzato 4 proposte in tema di immigrazione: giro di vite sui permessi di soggiorno per protezione umanitaria; istituzione di sistemi efficienti per il rimpatrio forzato delle persone a cui viene respinta la domanda di asilo; istituzione di una procedura specifica per la trattazione dei ricorsi contro il diniego dell’asilo; sorveglianza più stretta dei profughi nel sistema di accoglienza. La posizione "molto più articolata" a cui fa riferimento Buccarella è invece quella elaborata insieme al deputato M5S Manlio Di Stefano, che tra le altre cose prevede – spiega il senatore nell’intervista – "la richiesta di velocizzare i tempi per il rilascio dei permessi e abbattere la macchina burocratica".
Vicino alla linea "morbida" anche il sindaco di Parma Federico Pizzarotti, che su Facebook scrive: "Vorrei che quelli che scrivono molte delle parole di indifferenza o odio che leggo sul mio profilo o in generale su facebook, avessero il coraggio di dirle guardando in faccia le persone a cui si riferiscono. Io non so – aggiunge – se le centinaia di migliaia di profughi scappino da guerra, da fame o solamente cerchino di dare un futuro migliore ai propri figli, ma ho imparato che quando si parla di esseri umani i problemi vanno affrontati con umanità e serietà. Non con slogan e senza pensare a conseguenze e a cosa succederà a seguito delle nostre azioni. Non confondiamo la difesa dei diritti umani, con l’incapacità italiana di far rispettare le leggi e di perseguire chi delinque. Tanto agli italiani quanto agli immigrati".
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