Cecile Kyenge, ministro per l’Integrazione, oggi conclude il suo lungo tour in Calabria. A Tarsia, nel Cosentino, il membro del governo, fra le altre cose, ha detto: “Sono doppiamente felice di essere a Tarsia, perchè questo è il paese dei miei suoceri, e’ il paese della mia famiglia. Loro mi hanno accettato senza guardare il colore della mia pelle e mi hanno accompagnato perfino nel mio paese d’origine: questa e’ la vera integrazione, che non e’ assistenzialismo e non e’ pietismo”. "Ho cominciato la mia tappa a Reggio Calabria andando a rendere omaggio al colonnello Cosimo Fazio, che ci ha lasciato mentre stava aiutando delle persone. E questo testimonia la solidarieta’ e il cuore grande che hanno gli italiani. E dopo ho reso omaggio ad un ragazzo vittima della strage di Marcinelle, perchè l’Italia non deve dimenticare mai la sua storia e la storia dell’emigrazione".
Il problema dell’immigrazione "deve essere affrontato con altri strumenti", diversi da quelli finora messi in campo, puntando su un "approccio non solo rivolto alla sicurezza, ma anche all’accoglienza", ha ribadito Kyenge. “In materia di immigrazione in questi giorni abbiamo parlato della collaborazione con l’Europa, ma non dobbiamo dimenticare che internamente al nostro Paese dobbiamo affrontare altri tipi di problemi che non sono tutti rivolti verso l’Europa. Noi abbiamo un problema interno per quanto riguarda l’immigrazione. Un problema che dev’essere affrontato con altri strumenti. Con un approccio non solo rivolto alla sicurezza ma anche all’accoglienza, dobbiamo migliorare i nostri sistemi". Non e’ un problema solo europeo, sottolinea ancora una volta Kyenge, "ma anche nazionale. L’Europa deve gestire l’emergenza, l’Italia deve pensare all’accoglienza”.
ALFANO, EUROPA NON CI LASCI SOLI ”Siamo un popolo accogliente, accogliamo i migranti vicino a Malta, sostituendoci a Malta, ma l’Italia non puo’ essere dimenticata dall’Europa, e non puo’ essere dimenticato che lo sforzo umanitario puo’ porre un problema di sicurezza”. Lo ha detto, intervenendo a un dibattito al Meeting di Rimini, il ministro dell’Interno e vicepremier, Angelino Alfano. ”Ben vengano i richiami della Ue, ma l’Europa non puo’ imporci tanto e darci poco”, ha sottolineato Alfano, che poi si è detto favorevole a che i detenuti apprendano un lavoro durante la pena. "Investire in questo significa abbattere la delinquenza e indurre in una tentazione virtuosa il detenuto". Parlando dei detenuti stranieri nelle carceri italiane, il ministro ha sottolineato: "Sono d’accordo sul fatto che vitto e alloggio dei detenuti immigrati siano pagati dai loro Stati".
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