C’è un detto popolare che recita: "tira più un pelo di topa in salita che un paio di buoi in discesa". Renzi ha fatto suo questo detto e lo ha trasformato in “tira di più una sfilza di promesse, o meglio, di baggianate a chi è con l’acqua alla gola che un progetto serio". A Moglia, nel mantovano, parlando ai sindaci dei paesi interessati dal terremoto di tre anni fa ha detto: "a maggio saranno disponibili altri 205 milioni, questo è solo l’inizio. Noi ci siamo e non vi abbandoneremo. Da oggi inizia il dopo".
E’ grande il parolaio fiorentino, perché a cianciare nessuno lo batte. Al tempo del terremoto Napolitano durante la sua visita commosso disse: "seguirò la situazione giorno dopo giorno". Quante inutili chiacchiere si fanno, quando si sa che alla fine dello stesso giorno esse saranno già archiviate ed i povericristi, oltre la sventura capitata, devono sopportare anche la presa per i fondelli di chi va in giro a fare il commediante ed a cercare consensi.
Purtroppo domenica scorsa è stata funestata da un’enorme tragedia nel canale di Sicilia, nella quale sono morte centinaia di persone. Subito c’è stata una telefonata tra Hollande e Renzi, il primo, mostrandosi grande conoscitore della geografia ha detto. "Il Mediterraneo è un mare che ci è comune, dobbiamo agire". Renzi, da parte sua, ha risposto: "Serve subito un vertice europeo". Ebbene, dopo oltre tre anni di incessanti sbarchi che aumentano a dismisura, le centinaia di morti ed i centri di prima accoglienza che scoppiano, senza tener conto che tra tanti sventurati si nascondono i terroristi dell’Isis, siamo ancora a guardare l’atlante geografico per scoprire che il Mediterraneo è un mare comune e che bisogna fare in fretta iniziando con la convocazione urgente di un vertice europeo.
A questo punto viene da chiedersi a cosa serva una soluzione del genere se dopo tre anni nulla è stato fatto: l’Italia con i suoi governi di inetti è stata solo a sentire le chiacchiere e mai ha fatto la voce grossa per risolvere il delicato e grosso problema. Per i nostri governanti basta ed avanza cercare i profughi per mare e portarli sulla terra ferma e poi che Dio o Allah li aiuti. Sorge spontanea una domanda: chi aiuta l’Italia e gli italiani? Non certo le coop troppo interessate allo smaltimento della "merce umana".
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