Silvio Berlusconi, intervistato da Libero, affronta il tema dell’immigrazione e spiega: "La retorica dell’accoglienza, purtroppo molto diffusa, ha prodotto e sta producendo guasti gravissimi, ai danni degli italiani più deboli ma anche degli stessi migranti. Fa soltanto il gioco degli scafisti, veri mercanti senza scrupoli di carne umana. Quello che non si capisce in alcuni salotti dei quartieri alti, ancora non colpiti dal fenomeno, è che fra la gente, nelle periferie, stanno esplodendo situazioni gravissime, dalle quali potrebbero derivare, come in altri paesi, situazioni di violenza e di razzismo. Al tempo stesso, è del tutto illusorio pensare di fermare con i muri e il filo spinato un fenomeno epocale, un esodo biblico".
Secondo il leader di Forza Italia "il problema si affronta in un solo modo, come avevamo fatto noi fino al 2010, quando avevamo azzerato gli sbarchi bloccando il fenomeno alla radice, mediante accordi con la Libia e gli altri stati rivieraschi del Nord Africa. Poi scelte dissennate dell’Europa, con l’appoggio della sinistra nel nostro Paese, hanno distrutto tutto, sostenendo anche militarmente le cosiddette ‘primavere arabe’ che hanno portato il caos e l’estremismo islamico fino a poche miglia dalle nostre coste”.
Insomma, “oggi quello che è necessario è una grande azione non solo dell’Italia, che da sola potrebbe fare ben poco, ma dell’Europa, insieme agli Stati Uniti, alla Federazione Russa, alla Cina e ad alcuni paesi arabi, per bloccare alla sorgente le cause dell’emigrazione. Questo significa intervenire per porre fine davvero alle guerre e alle minacce islamiste che provocano la fuga da alcuni paesi, e porre le condizioni perché coloro che invece emigrano per motivi economici abbiano sempre meno motivi per farlo. Questo naturalmente richiede di cambiare radicalmente la politica di cooperazione e sviluppo con i Paesi più poveri. Quella attuale ha lasciato incancrenire i problemi, ha generato corruzione, ha favorito una situazione di dipendenza dagli aiuti, ha impedito lo sviluppo di quelle economie”.
“Vi siete mai chiesti – conclude il Cavaliere – perché molti paesi dell’Asia, un tempo considerati ‘in via di sviluppo’, oggi sono le ‘tigri asiatiche’ e crescono molto più velocemente di noi, mentre questo in Africa non è mai avvenuto? Non sarà colpa della nostra logica insieme assistenziale e protezionista?".
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