“L’emergenza rifugiati nel Lazio sta investendo ogni sfera del nostro vivere civile, causando gravi disagi ai cittadini e seri rischi di guerriglie urbane ingestibili. Mentre Francia, Germania e Austria chiudono le frontiere a Roma succede l’impossibile: dopo la tendopoli al Tiburtino, le bugie dell’amministrazione Marino per nascondere l’arrivo dei rifugiati insediati nell’ex scuola della Polizia di Vicolo Casal Lumbroso e i finti sforzi del Premier Renzi e del ministro Alfano derisi in tutta Europa, anche il litorale laziale, a ridosso delle vacanze estive, si ribella alla costante pressione esercitata da questi flussi migratori che a tranche vengono ospitati in strutture senza alcun confronto con i residenti lasciati all’oscuro”. Lo dichiara il consigliere regionale del Lazio, Fabrizio Santori.
“A tal proposito – prosegue – offro tutto il mio appoggio e la mia vicinanza al comitato delle Sirene di Anzio che ha denunciato alla Procura della Repubblica le devastanti conseguenze che sta subendo il turismo locale con l’arrivo di un’ottantina di immigrati nello storico hotel Succi a Lido delle Sirene, già chiuso dopo un’ordinanza e un sopralluogo della Asl. Nel totale disprezzo delle regole questo insediamento segue un’altra scellerata decisione di qualche tempo fa che ha portato altri 60 immigrati in 4 villini a Via Armellino”.
“Come più volte denunciato dall’Associazione Città Futura l’impatto di questa immigrazione incontrollata, che oltre a clandestini e rifugiati include le popolazioni nomadi, ha i suoi effetti negativi anche a Nettuno dove il rovistaggio nei cassonetti per il recupero di materiali da rivendere illegalmente, il degrado, la microcriminalità, la situazione incontrollata del Borgo medioevale, i furti in appartamenti sono ormai all’ordine del giorno. Nel Lazio si persevera sulla disastrosa politica dell’accoglienza forzata come accaduto in via dei Tinozzi nel quartiere San Giacomo a Nettuno dove sono ospitati 40 extracomunitari provenienti della Liberia, Ghana e Sudan alloggiati all’interno di un immobile privato appena realizzato che si aggiungono ad altri 90 immigrati già ospitati nella villa in via Sele nell’ex casa di riposo per anziani. Nonostante le richieste di rassicurazione inviate dai residenti e dai comitati di quartiere continuano a non arrivare risposte dal Prefetto di Roma”, conclude Santori.
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