L’invasione di clandestini continua. Sulle coste italiane ogni giorno sbarcano centinaia, migliaia di profughi provenienti dalle coste del Nord Africa. Una emergenza che non sembra avere fine, un fenomeno che è destinato ad aumentare nei prossimi mesi. E mentre il governo italiano ancora non ha capito come risolvere il problema una volta per tutte, il dibattito politico si infiamma.
Matteo Salvini sottolinea: ‘Dovremmo fermarli in Africa, andando avanti di questo passo in Italia quest’anno arriveranno 400 mila migranti". "Se fossi Renzi o Alfano – aggiunge il leader della Lega – chiederei alle navi della Guardia Costiera e della Marina Militare di soccorrere tutte le persone che vanno soccorse, come prevede il Codice del Mare, ma di non farne sbarcare neanche una”.
Il leghista Roberto Calderoli chiede le dimissioni di Matteo Renzi: “Undicimila clandestini traghettati sulle nostre coste solo negli ultimi sette giorni, centri di accoglienza che esplodono, Alfano non pervenuto se non per requisire immobili per gli immigrati: è un disastro! Renzi dimettiti". L’ex ministro chiede quindi “nuove elezioni al più presto, non ci sono altre soluzioni a un simile disastro che si aggiunge agli altri rimediati in ogni settore, dall’economia al lavoro, fino alle riforme; non possiamo permetterci di continuare ancora così".
Il Sud Italia è quello che più soffre, a causa degli sbarchi. Stefania Prestigiacomo, Forza Italia, siciliana, commenta: “L’Italia, e la Sicilia in particolare, stanno facendo fronte in queste ore a uno sforzo sovrumano per accogliere le centinaia di immigrati che arrivano sulle nostre coste. E’ una situazione che sta diventando insostenibile. L’Europa sta a guardare, impotente e incapace di mettere in campo azioni efficaci. Renzi poi sembra piu’ preoccupato delle beghe interne al Pd e dell’Italicum che di questa emergenza. Non possiamo finire sotto scacco di un’invasione senza precedenti".
La situazione è davvero preoccupante. Il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, alla luce dei nuovi e sempre più frequenti sbarchi che quotidianamente avvengono sulle coste del Sud, spiega: “Di fronte alle drammatiche lacerazioni che coinvolgono migliaia di persone spinte dalla disperazione ad abbandonare i loro contesti territoriali per incerti approdi di sopravvivenza, l’Europa deve assumere orientamenti e scelte di accoglienza e di integrazione, ma anche politiche attive verso i paesi di provenienza per aiutarli a dare risposte in direzione della creazione di diverse e migliori condizioni di vita in quei territori". Ma l’Europa tace.
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