‘Taranto libera’, ‘Vve na vit asci (ve ne dovete andare)’, ‘Non siamo dei burattini e lo facciamo per i nostri figli’. Sono gli slogan urlati dagli aderenti al Comitato spontaneo apartitico che si e’ impadronito della scena nella prima delle due giornate di sciopero indette da Fim Cisl e Uilm Uil dopo la bocciatura del piano di ristrutturazione ambientale dell’Ilva da parte del gip di Taranto Patrizia Todisco. La protesta e’ andata avanti sino a tarda serata.
Contrari ai blocchi stradali decisi dai due sindacati (in disaccordo la Fiom, i cui dirigenti, secondo la Fim, avrebbero cercato di dissuadere gli operai) che hanno paralizzato Taranto sono i ‘Cittadini e lavoratori liberi e pensanti’, come si definiscono, i quali contestano una linea sindacale che ritengono in sintonia con un’azienda dalla quale invece pretendono rapidi interventi per la messa in sicurezza ambientale del Siderurgico. Per essere piu’ incisivi, alle 13 hanno bloccato i vari cancelli dello stabilimento nel quale affluiscono le materie prime e da dove esce il prodotto finito chiamando a raccolta, su Facebook, la cittadinanza e gli storici ambientalisti tarantini.
Un tentativo di discussione tra i due opposti schieramenti c’e’ stato quando il gruppo del Comitato, guidato da Aldo Ranieri seduto sul vano carico di un tre ruote, si e avvicinato al blocco attuato sulla statale 100. Le forze dell’ordine si sono frapposte e solo dopo una trattativa con un funzionario di polizia il motoveicolo si e’ fermato e Ranieri ha potuto tenere un breve comizio. Sottolineando come lo sciopero odierno era inutile perche all’Ilva e ai suoi proprietari, la famiglia Riva, bisogna pesantemente chiedere sforzi economici per il risanamento a tutela dell’ambiente e della salute, cosa che ha suo giudizio non sarebbe mai stato fatto in maniera perentoria.
Ranieri, operaio Ilva, ha poi invitato gli ‘avversari’ al microfono. Antonio Talo’, segretario locale della Uilm, e intervenuto tentando un’opera di mediaziOne e invitando a ‘non dividerci e a trovare un percorso comune, magari andando a spiegarlo anche a Roma sotto la sede dei ministeri’.
Sul fronte sindacale le opinioni sul da farsi sono le piu’ disparate cosi’ come le modalita’ di protesta. In serata, il segretario della Fiom, Maurizio Landini, giunto a Taranto ha ribadito la sua contrarieta’ allo sciopero e ha annunciato che la settimana prossima il sindacato metalmeccanici della Cgil terra’ un’assemblea all’Ilva per discutere con i lavoratori le iniziative da intraprendere. L’azienda ha invece parlato con la voce del presidente, Bruno Ferrante, per annunciare che impugnera’ dinanzi al Tribunale il provvedimento del gip che ieri ha respinto il piano aziendale di interventi e la richiesta Ilva di continuare a produrre. ‘Una decisione molto dura, molto severa’ quella del gip, sottolinea Ferrante per il quale ‘la politica industriale di un Paese non deve essere affidata a dei provvedimenti dell’autorita’ giudiziaria’ ma occorrono ‘atti dell’autorita’ politica’.
Per quanto riguarda la temuta fermata degli impianti, che potrebbe determinare effetti catastrofici sul piano sociale essendo l’economia tarantina tutta retta dal gigante-dei veleni, il procuratore della Repubblica, Franco Sebastio, ha annunciato che ‘se non ci saranno modifiche ai provvedimenti esistenti le procedure andranno avanti e saranno inevitabili’. ‘C’e’ un’inchiesta in corso – ha detto – per la quale puntiamo ad arrivare rapidamente alla conclusione e valutare l’opportunita’ di chiedere i rinvii a giudizio e abbiamo il sequestro preventivo degli impianti a cui bisogna dare esecuzione. Sono gli organi tecnici, ovvero i custodi, che devono indicare modalita’ e tempi’.
Infine il governo. Per il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, domani potrebbe essere pronta l’Autorizzazione ambientale integrata (Aia). ‘Noi rilasciamo l’Aia – ha spiegato – che ha come riferimento la lista delle migliori tecnologie a livello europeo. Recuperiamo anche tutte le indicazioni della Regione Puglia sulla qualita’ dell’aria’.
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