Dalle 9 di questa mattina e’ in atto a Taranto lo sciopero dei lavoratori dell’Ilva, indetto dalle organizzazioni sindacali di Fim Cisl e Uilm Uil. Circa 4mila lavoratori del primo turno, secondo fonti Fim, hanno aderito alla manifestazione dei due sindacati. L’iniziativa sindacale si e’ sviluppata lungo la strada Statale Appia e la Statale 106, nei pressi dell’ingresso alla citta’ di Taranto. Allo sciopero non ha aderito la Fiom Cgil che, si legge sempre in una nota dei metalmeccanici della Cisl, questa mattina nelle portinerie e sui reparti, ha cercato di dissuadere dallo sciopero i lavoratori.
Secondo la nota della Fim "alcuni, strumentalmente pensano erroneamente che la nostra controparte sia la magistratura. Noi non abbiamo mai contrastato, ne’ messo in discussione le prerogative della magistratura, anzi, abbiamo sempre considerato un valore la sua autonomia, ma riteniamo necessario tener conto, anche dei riflessi sociali che puo’ eventualmente determinare".
Intanto, le segreterie nazionali di Fim e Uilm "proclamano per la giornata di domani otto ore di sciopero, per ogni turno di lavoro, in tutto il Gruppo Ilva a sostegno delle iniziative gia’ proclamate a Taranto e per chiedere al Governo di intervenire con tutti gli strumenti necessari affinche’ si possa scongiurare la chiusura del piu’ grande stabilimento siderurgico europeo".
"Lottiamo – si legge sempre nella nota della Fim – per difendere le possibilita’ di conciliare ambiente e lavoro, rifuggendo ogni contrasto con la magistratura, di cui ne valorizziamo sia l’autonomia che le sue prerogative ma nello stesso chiediamo che questa tenga conto della portata sociale e industriale che queste iniziative producono". "L’impossibilita’ di continuare la produzione di acciaio pur limitando al minimo le emissioni e nello stesso tempo intervenire con ingenti investimenti- sempre secondo la Fim – porterebbe a una fermata totale del Gruppo in Italia nel giro di poche settimane, per questo come Fim e Uilm chiediamo al Governo di rispettare i tempi annunciati (30 settembre) sull’emissione dell’Aia, e di sostenere la compatibilita’ ambientale con lo sviluppo industriale".
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