C’e’ attesa a Taranto dove domani si terranno incontri per stabilire i passi da compiere per l’Ilva, il colosso dell’acciaio che, possente, domina la citta’ dal 1965, quando venne inaugurato dal presidente della Repubblica, Giuseppe Saragat. Le attenzioni sono calamitate sugli interventi da compiere per giungere nel piu’ breve tempo possibile alla bonifica degli impianti e dell’area, scongiurando cosi’ il rischio di far cessare la produzione, attualmente gia’ ridotta a causa della crisi di mercato, cosi’ come ha riferito nei giorni scorsi il presidente dell’Ilva, Bruno Ferrante.
In calendario, per domani, ci sono due incontri: un faccia a faccia tra azienda e sindacati e un vertice in procura per stabilire il cronoprogramma degli interventi da compiere per la bonifica degli impianti. I pm Giovanna Cannarile, Pietro Argentino e Mariano Buccoliero incontreranno i custodi giudiziari nominati dal giudice per le indagini preliminari Patrizia Todisco: il commercialista Mario Tagarelli (per gli aspetti amministrativi) e gli ingegneri Barbara Valenzano, Emanuela Laterza e Claudio Lofrumento (per quelli strettamente tecnici).
Anche azienda e sindacati si incontreranno nuovamente domani a Taranto dove arrivera’ il presidente dell’Ilva. All’incontro partecipera’ anche la Fiom, che ha chiesto a Ferrante l’apertura di un tavolo negoziale e prevede un’assemblea pubblica con Maurizio Landini. Sindacati mobilitati dunque, anche perche’ lo spettro della Cassa integrazione comincia a far paura in queste ore ai lavoratori del siderurgico piu’ grande d’Europa.
Il segretario nazionale della Uilm, Rocco Palombella, intervenuto oggi a Taranto, in un attivo provinciale sottolinea ‘che in questo momento la cassa integrazione per i lavoratori dell’Ilva di Taranto sia da escludere’. ‘Non era prevista all’inizio dell’estate – dice – e credo che non siamo cambiate le condizioni di mercato’. ‘Mi auguro – aggiunge – che non venga utilizzata questa fase come una fase strumentale per cercare di mettere i lavoratori in difficoltà. Noi ci appelliamo ovviamente alla responsabilita’ del gruppo Riva per far si’ che questa crisi venga gestita cosi’ come e’ stato fatto in questi mesi’.
Da lunedi’ prossimo, intanto, saranno a Taranto anche i gruppi di lavoro voluti dal ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, per studiare la situazione e affrontare le questioni riguardanti la revisione dell’Autorizzazione di impatto ambientale (Aia) per l’Ilva. La riunione della Commissione per la revisione Aia sara’ la prima di una serie di incontri stabiliti in agenda dallo stesso dicastero che intende chiudere i lavori entro il prossimo 30 settembre, con la redazione della relazione finale da parte dei gruppi di lavoro. Il sindaco di Taranto, Ippazio Stefano, intanto, ha emesso un’ordinanza ‘urgente’ che vieta l’accesso alle aree verdi non pavimentate di un’ampia zona del rione Tamburi, il quartiere piu’ a ridosso dello stabilimento, in attesa dell’avvio delle operazioni di bonifica dei terreni risultati contaminati da Pcb e berillio. Al riguardo esiste gia’ un progetto inserito nel piano triennale delle opere pubbliche del Comune. La zona interessata va dall’ingresso laterale del cimitero ‘San Brunone’ alle case-parcheggio. Questa ordinanza, firmata il 18 agosto, fa seguito a quella del luglio 2010 che vietava l’accesso alle aree verdi del tratto compreso tra via Deledda e via Galeso e in primo luogo i parchi frequentati da bambini. Per l’area interessata, i lavori di bonifica dovrebbero iniziare entro la fine di ottobre. La nuova ordinanza del sindaco anticipa la conferenza dei servizi convocata in Regione per il 6 settembre prossimo per l’impostazione degli interventi di messa in sicurezza del sito.
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