Francesco Boccia, deputato del PD, è intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus, intervistato da Matteo Torrioli. Sulla vicenda Ilva ha affermato: “E’ una cosa abbastanza anomala che l’Avvocatura di Stato abbia espressamente chiesto che il parere non venga reso pubblico. Penso che Di Maio, così come qualsiasi altro ministro, avrebbe avuto interesse a rendere pubblico il parere, bisognerebbe capire perché l’avvocatura di Stato abbia invece scritto che deve rimanere privato. Per quanto riguarda la gara, secondo me è stata fatta male. Nelle amministrazioni straordinarie si può intervenire fino ad un’ora prima di andare dal notaio, il bando è sempre aperto. Ora quella procedura è chiusa, ma all’epoca io, così come Emiliano ed altri che avevano a cuore la decarbonizzazione di Ilva, criticai l’atteggiamento di Calenda, perché a un certo punto ci fu un’accelerazione tutta basata sul prezzo. Ilva è saltata per aria a causa del disastro ambientale, ammesso dagli stessi colpevoli che hanno patteggiato. Siccome c’era quel tema del disastro ambientale, era necessario dare un valore importante al prezzo, ma anche alle bonifiche e alle emissioni, per garantire che i tarantini non avrebbero più respirato quell’aria. All’epoca Calenda, subito dopo aver ricevuto l’offerta di Mittal, accelerò. Quando, in maniera pubblica, attraverso le colonne dei giornali, Jindal rilanciò, Calenda disse: no, è tardi. Io ed Emiliano dicemmo invece che era il caso di tenere ancora aperti i recinti e valutare, oltre a prezzo, anche le caratteristiche dei cicli produttivi”.
Sui possibili scenari. “Se ci fosse un gruppo interessato e facesse una proposta credibile, Di Maio avrebbe la possibilità di riaprire la gara – ha dichiarato Boccia -. La cordata alternativa a Mittal non c’è più. Jindal, che c’era un anno e mezzo fa, oggi è stata ‘accontentata’, avendo ottenuto Piombino quasi in maniera gratuita. Ognuno può farsi l’idea che vuole su questa storia, ma Jindal non parla più perché ha ottenuto Piombino e tutti vissero felici e contenti, tranne che a Taranto”.