“Gli elettori dovrebbero scegliere i loro rappresentanti tra coloro che non si candidano” (Roberto Gervaso)
“Non è il voto la democrazia; è il conteggio” (Tom Stoppard, drammaturgo e scrittore inglese)
“Date il voto alle donne e fra cinque anni ci sarà una tassa astronomica sul celibato” (George Bernard Shaw)
“C’è un’azione peggiore che quella di togliere il diritto di voto al cittadino, e consiste nel togliergli la voglia di votare” (Robert Sabatier, scrittore francese)
“Pina, stammi a sentire: se io sbaglio il voto questa volta va a finire che non mangiamo e non mangiate per una decina d’anni!” (Paolo Villaggio, Rag. Ugo Fantozzi)
DOPO FESTIVAL, SPERANZE E TIMORI
Non si esauriranno presto le polemiche inaudite, suscitate dall’ultima edizione, la sessantanovesima, del Festival di Sanremo. E io, in particolare, vi confido una speranza e una paura. Comincio dalla speranza: al Festival non c’è più bisogno di un presentatore.
GIÀ QUEST’ANNO, CHI PRESENTAVA?
Solo Maurizio Caverzan, su La Verità , e un certo Maramaldo, pseudonimo di chissà chi sull’agenzia Anteprima di Giorgio Dell’Arti, lo hanno notato: già quest’anno il conduttore non c’è stato. Nè Claudio Baglioni, né Claudio Bisio né Virginia Raffaele sono conduttori e comunque nessuno dei tre ha fatto la conduzione. Nessun problema: a me il Festival non è piaciuto, ma il successo comunque c’é stato.
PROPOSTA! LOTTERIA E POI PRESENTA CHI VINCE
Per il futuro, perciò, si potrebbe ottimizzare la novità: si organizza una grande lotteria, vendita immensa di biglietti (con soddisfazione delle casse dello Stato e della Rai) e i vincitori, dopo una indispensabile preparazione, saranno i presentatori del prossimo Festival. Eliminati gli scandalosi compensi e tutte le polemiche relative! Scommetto che ci saranno risultati di ascolto uguali e forse anche più alti.
MA C’È ANCHE UN TIMORE
Ed ora eccomi alla paura. Quest’anno il risultato a Sanremo è stato deciso (stravolto) da due élite: i giornalisti e una cosiddetta giuria di qualità. Il bizzarro tandem, radical chic e sinistrorso, ha demolito il voto dei telespettatori: con un esito anti populista, politicizzato. E così ha vinto un italo egiziano e ha perso il cantante designato dalla gente comune. Una cosa vergognosa e molti l’hanno detto e scritto prima di me. Aggiungo ragionevoli timori.
STESSO CRITERIO ALLE ELEZIONI POLITICHE?
E se, in futuro, lo stesso criterio sarà esteso alle elezioni politiche? Gli italiani voteranno, ma di loro chi se ne frega: con qualche trucco e travestimento, vincitori e vinti saranno determinati da una giuria formata da chissà chi e stabilita chissà da quale pulpito e chissà come? Brr, vengono i brividi. Ma tutto è possibile: a Sanremo è successo. “Quant’è bello, quant’è bello, il paese di Pulecenella”…