Si continua sempre a parlare di sovranismo come di una cosa obbrobriosa e negativa. Anzi, lo si dipinge quasi come una “nuova versione del nazi-fascismo”. In realtà, il sovranismo non è di per sé un male. Infatti, bisogna distinguere il sovranismo dal populismo demagogico. Basti pensare, per esempio, a Boris Johnson, politico britannico che è stato sindaco di Londra e ministro degli Esteri del governo presieduto dalla premier Theresa May.
Johnson è certamente un sovranista, essendosi sempre messo in prima linea riguardo alla Brexit, ma non è certo da definire un populista. E’ un membro del Conservative Party UK, un partito della grande famiglia dei conservatori-liberali di scuola anglosassone, che è ben lontana dai fascismi e dai populismi.
Forse per sovranismo si dovrebbe intendere l’idea secondo cui i valori, la cultura e gli interessi di un Paese nel mondo vanno difesi. Per esempio, in ambito italiano, se per sovranismo si intende difendere la cultura, i valori e gli interessi del nostro Paese nel mondo, sono un sovranista anch’io.
Basti pensare anche alla promozione della nostra lingua oltre confine, argomento che ItaliaChiamaItalia ha trattato egregiamente in un proprio articolo, o alla difesa dei nostri prodotti agroalimentari dalla contraffazione e dalla concorrenza sleale dei prodotti stranieri.
Al contrario, se per sovranismo si intende definire l’essere contro tutto e contro tutti, anche abbracciando le idee più controverse e discutibili e facendo della demagogia, non posso definirmi sovranista. Anzi, la demagogia e l’essere contro tutti, anche abbracciando le idee peggiori, va contro l’interesse del proprio Paese.
Comunque, a prescindere da ogni disquisizione, il sovranismo è una reazione a certe situazioni discutibili, come quelle che riguardano questa Unione Europea, da rivedere seriamente. Mette in atto regole assurde, come quelle che riguardano gli ortaggi e le loro misure. Basti pensare anche alla situazione assurda in merito all’immigrazione: addirittura la Francia si permette di mandare i suoi gendarmi qui, sul nostro territorio.
Questa Unione Europea deve fare una scelta: o si riforma seriamente o si scioglie. Di certo, così com’è, questa Unione Europea non va.