Trascorrere un anno o un semestre scolastico all’estero è nella wish list di tutti gli studenti italiani. A confermarlo sono le classifiche a livello mondiale, dove l’Italia si colloca sul podio. Negli ultimi 10 anni, per esempio, il numero di ‘Exchange Students’ italiani negli Stati Uniti è triplicato. A cosa si deve questo fenomeno? Vivere con una famiglia ospitante e frequentare una tipica ‘High School’ di un paese straniero, imparare una nuova lingua, confrontarsi con una cultura diversa, incontrare persone con cui stabilire legami che dureranno per sempre: questi sono i principali motivi che spingono gli studenti del terzo e del quarto anno delle superiori a diventare Exchange Students.
Parlando con un ‘Exchange Student’ si capiscono immediatamente le soft skills che i ragazzi sviluppano nel corso del programma, apprezzate e valorizzate sia dalla scuola che dal mondo del lavoro. Gli Exchange Students maturano e si responsabilizzano, imparano ad abbattere le barriere culturali e a vedere il mondo con occhi diversi. A supporto dell’esperienza è arrivata recentemente una circolare ministeriale che conferma “lo sviluppo di competenze di tipo trasversale, oltre a quelle più specifiche legate alle discipline”. Sul fronte scolastico, l’esperienza è molto interessante perché si lasciano a casa i dizionari di greco e di latino e ci si confronta con sistemi educativi differenti. Né migliori, né peggiori rispetto a quello italiano, semplicemente diversi.
A stupire particolarmente è il rapporto più confidenziale con gli insegnanti, la scoperta di nuove materie e la varietà di opportunità extracurriculari, quasi sempre assenti nel nostro percorso scolastico. Dallo sport al teatro, dal volontariato alla musica: i nostri studenti riscoprono i propri talenti mentre portano avanti gli studi! Secondo Mondo Insieme, organizzazione specializzata in scambi culturali all’estero con sede a Bologna, “gli studenti italiani hanno una mentalità sempre più aperta e le destinazioni richieste sono tra le più varie. Gli Stati Uniti sono sempre la meta più gettonata, seguiti dall’Australia, dal Canada e dai Paesi del Nord Europa” – conferma Graziella Costa, responsabile del programma – “ma abbiamo studenti ovunque: in Cina, Giappone, Corea del Sud, Taiwan, Argentina, Sudafrica, e la lista continua”.
La soddisfazione più grande è l’integrazione linguistica e culturale, come racconta la studentessa Sophie Grassi della provincia di Verona, che da maggio si trova in Thailandia: “Per imparare il thai ho deciso di tenere un piccolo libricino da portare con me dappertutto e in cui annoto parole in lingua e la rispettiva traduzione inglese ogni volta che ne imparo una nuova”.
Non si tratta più quindi di imparare una sola lingua, ma due. Scopriamo inoltre che è possibile ottenere dei contribuiti importanti per vivere questa esperienza, perché le opportunità sono veramente preziose per il futuro degli studenti, indipendentemente dal reddito dei genitori. “Oltre alle borse di studio bandite dall’INPS per i figli dei dipendenti e dei pensionati della pubblica amministrazione” (il bando ITACA per il 2018-19 scadrà il 5 dicembre), spiega la Dott.ssa Costa, “Mondo Insieme premia gli studenti più meritevoli, che altrimenti non potrebbero partecipare ai programmi, con borse di studio fino a €2.500”.
Non è insolito, infine, che molti Exchange Students decidano di proseguire la loro esperienza di giovani cosmopoliti con altre opportunità all’estero. Mondo Insieme garantisce borse di studio fino al 70%, per frequentare un’università americana, coordina inoltre svariate esperienze lavorative a stelle e strisce: Au Pair, Work and Travel, Internship e Training, tutti programmi retribuiti e con un costo molto contenuto. I giovani italiani hanno un mondo di opportunità davanti a sé, grazie alle esperienze di studio e lavoro all’estero.
Per saperne di più e capire come poter partecipare a questi programmi basta visitare il sito internet www.mondoinsieme.it
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