La proposta contenuta nel Rapporto 2018 della Fondazione Bruno Visentini intitolato “Il divario generazionale: un patto per l’occupazione dei giovani” è molto chiara: un piano di intervento per ridurre il divario generazionale, prevedendo che le risorse possano essere disponibili grazie ad “una riprogrammazione delle numerose e frammentate misure generazionali (talune anche cofinanziate da fondi europei, come ‘Garanzia giovani’) e la concentrazione in un unico strumento di conto individuale per i giovani”.
Cinque misure a sostegno dell’occupazione giovanile “a costo zero, grazie alla razionalizzazione e messa a sistema delle risorse esistenti”, che riguardano la transizione dalla scuola al mondo del lavoro; la ricerca e lo sviluppo in azienda; la formazione e l’orientamento all’occupazione; l’impiego e auto-impiego; il bonus abitazione.
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, intervenendo alla presentazione del Rapporto 2018 della Fondazione Bruno Visentini, ha detto: “Tutti i dati ci dicono che l’Italia non è un paese a misura di giovani, anche il nostro è oggetto di emigrazione giovanile e i tanti che non sono partiti sono rimasti sospesi: ne’ adulti ne’ giovani, non economicamente autonomi. E’ sbagliato pero’ pensare che il disagio derivi solo dal punto di vista economico”. “Il prevalere demografico dei non giovani sfavorisce le politiche sociali per i giovani. Istruzione e cultura, formazione professionale e recupero della politica sono temi fondamentali – ha proseguito Giorgetti – per chi vuole fare concretamente qualcosa per i giovani”.
“Ai giovani serve ambiente favorevole per diventare adulti. Lo Stato – ha concluso Giorgetti – deve garantire un sistema d’istruzione e di avviamento al lavoro, per evitare che i ragazzi prendano la strada delle nuove migrazioni e portino ricchezza all’estero”.
Stefano Buffagni, sottosegretario agli Affari Regionali, intervenuto all’evento, ha detto: “I giovani sono sempre meno, un milione e mezzo di giovani lavoratori in meno, è un problema grosso e sono giovani che spesso sono andati via dal nostro Paese”. Il sottosegretario ha parlato del fenomeno giovanile della “nuova emigrazione, nel 2017 sono stati 285 mila cittadini italiani hanno lasciato il nostro Paese, e’ un numero che riporta l’Italia al Dopoguerra. Il Paese – ha aggiunto – ha bisogno di mettere in comune le migliore teste, le migliore risorse per affrontare il rallentamento dell’economia globale. Si deve rispondere con misure differenti da quelle usate nel passato. Noi abbiamo il vantaggio competitivo della visione del futuro”.
Presente alla presentazione del Rapporto anche l’azzurra Mara Carfagna, vicepresidente della Camera, che a margine ha detto: “Giocare coi saldi della manovra, trasformarla in un pericoloso tira e molla con le autorita’ europee, e’ irresponsabile. Questo governo crea nuovo debito per finanziare misure assistenziali e temporanee e si rende responsabile di un attentato contro i diritti e il futuro delle ragazze e dei ragazzi. Deve essere chiaro che ogni ulteriore incremento del debito pubblico di per se’ e’ una misura antigenerazionale, invece la maggioranza ha destinato cifre abnormi solo per sussidi e pensioni. Favorire vantaggi di breve periodo, con costi di medio-lungo periodo, significa allargare il divario generazionale, invece di ridurlo”.