Il disinvolto atteggiamento di un gruppo di europarlamentari di sinistra beccati con le valige piene di contanti ha aperto (finalmente) un velo sulla corruzione che gira per Bruxelles. Temo però che la corruzione non coinvolga solo singoli deputati o commissari europei, ma sia ben più profondamente insita nel “sistema”, vertici compresi.
Da quanti mesi sottolineo su IL PUNTO la mancanza di trasparenza dei leader e loro famigliari, delle procedure di appalto e forniture (vedi vaccini), dei rapporti stretti con grandi aziende che condizionano la politica energetica, quella sanitaria e le scelte economiche dell’Unione?
Ma com’è mai possibile che non ci sia un controllo di trasparenza sui “grandi numeri” europei? Come possono mai i cittadini avere fiducia nelle Istituzioni se queste non rispondono a nessuno, se i Commissari vengono decisi dall’alto e non cambiano neppure se non rappresentano più politicamente nessuno?
Dov’è un serio controllo contabile sugli appalti, le spese, gli sprechi e le forniture? Se non arriva più trasparenza l’Europa muore e non per una valigia di soldi gestita da dei ladri, ma perché sta diventando una corrotta burocrazia senz’anima. Questo al di là di tutte le chiacchiere, le parole, gli asseriti principi “progressisti” che ci vogliono imporre e che invece nascondono soprattutto la “polpa” degli affari e – purtroppo – anche la corruzione.
Cominci Lei, cara Von Der Leyen, ci spieghi cosa combina suo marito nel mondo farmaceutico, quanto ha speso l’Europa per i vaccini COVID, chi ha fatto gli appalti e perché si siano scelti proprio quelli incredibilmente più costosi. Forza, Ursula, apra i cassetti… Oppure, visto che i corrotti sono nella “sua” maggioranza, cominci a valutare se non sia più opportuno pensare ad elezioni europee anticipate. In caso di Sue dimissioni, invece, forse un tale Mario Draghi avrebbe qualche titolo in più proprio rispetto a Lei per dirigere la “Commissione”.