Il progetto, raccontato stamattina dall’Unione Sarda, è promosso dalla Regione. Si chiama “Casa Sardegna”, e ha l’obiettivo di far sentire più vicini gli emigrati puntando sulla cultura e sulla realizzazione di nuraghi nelle città o nei paesi dei 121 circoli sardi in Italia e nel mondo, come già accaduto a Biella o a La Plata. Si stima che siano 500mila gli isolani partiti per altri lidi. Anche il tifo è un legame molto forte con la terra madre: il senso di appartenenza passerà dalla passione per il Cagliari calcio e la Dinamo basket. E c’è già l’ok dei due club: gli atleti faranno da testimonial attraverso visite e videomessaggi, poi durante le trasferte si potranno anche organizzare incontri con i giocatori.
“Questo progetto è finalizzato a rafforzare il legame identitario con i tanti sardi nel mondo – ha spiegato il governatore Christian Solinas – oltre a rappresentare un esempio positivo in terra straniera, sono tra i più accesi difensori del senso di appartenenza ai valori dell’Isola. Importante il legame con lo sport, soprattutto in questo momento favorevole e vincente per le squadre sarde”. Il progetto viene lanciato in concomitanza con l’avvio dell’incontro a Buenos Aires tra i circoli sardi nel mondo. “Per questo – dice la vice presidente della Giunta Alessandra Zedda – sono stati coinvolti i giocatori rossoblù argentini Simeone e Castro. L’ obiettivo di questa campagna è quello di riportare gli emigrati a casa”.