Il neo presidente ultraliberista Javier Milei, origini italiane, sarà in visita ufficiale in Italia da domenica 11 febbraio, accompagnato dal ministro degli Esteri e da una delegazione di imprenditori.
Energia, investimenti, scienza, tecnologia e medicina saranno al centro degli incontri istituzionali, oltre a un’udienza con Papa Francesco, di nazionalita’ argentina.
L’Italia e l’Argentina sono legate da strette relazioni diplomatiche basate su storici rapporti di amicizia, per gli ingenti flussi migratori di cittadini italiani nel Paese sudamericano, alimentate da un dialogo politico continuo e da una stretta collaborazione bilaterale in ambito economico, culturale e scientifico.
Roma e Buenos Aires vantano inoltre una collaborazione attiva a livello multilaterale, in ambito Onu e G20, oltre ad essere protagoniste di un rilancio del dialogo fra blocchi regionali nell’ambito del negoziato tra il Mercosur e l’Unione europea.
Secondo dati ufficiali, gli argentini di origine italiana, totale o parziale, ammontano a circa 25 milioni, pari al 62% della popolazione totale. Sul versante delle rappresentanze diplomatiche, l’Argentina ha un’ambasciata a Roma e un consolato generale a Milano, mentre l’Italia ha un’ambasciata a Buenos Aires, consolati generali a Bahia Blanca, Cordova, La Plata e Rosario e consolati a Mar del Plata e Mendoza.
VIAGGIO DI ‘RICONCILIAZIONE’ CON IL PAPA
Il presidente con la ‘motosega’, simbolo della sua lotta contro la casta e i tagli alla spesa pubblica, è sbarcato a Fiumicino intorno alle 14.30 per una visita di ‘riconciliazione’ con il Vaticano, dopo gli insulti a Papa Francesco, e incontri con Giorgia Meloni e Sergio Mattarella.
Reduce da un viaggio in Israele, dove ha annunciato il trasferimento dell’ambasciata a Gerusalemme, il leader argentino arriva con una folta delegazione composta da ministri e da una trentina di imprenditori che martedì parteciperanno a un business forum in Confindustria.
Un’occasione per chiedere agli uomini d’affari italiani di investire in Argentina, nonostante la battuta d’arresto della sua ‘legge omnibus’, il provvedimento che dovrebbe essere alla base della sua ambiziosa agenda di riforme economiche, ma che Milei è stato costretto a ritirare non avendo il sostegno necessario in Parlamento.
Il presidente argentino domani non ha alcun appuntamento in programma, mentre domenica mattina alle 9.30 a San Pietro parteciperà alla cerimonia di canonizzazione di Maria José de Paz y Figueroa, nota come Mama Antula, prima santa argentina. Ma il clou della visita sarà lunedì, quando di prima mattina sarà ricevuto da Papa Francesco, che nei mesi scorsi aveva pesantemente insultato, definendolo “Gesuita che promuove il comunismo”, “rappresentante del Male nella Casa di Dio”, “persona nefasta”. Ma, come detto ieri dal vescovo di Buenos Aires, Jorge Inacio Garcia Cuerva, “il Pontefice è un uomo capace di perdonare e riconosce l’importanza delle relazioni istituzionali”.