All’indomani dall’annuncio di dimissioni dei ministri del PdL, il partito si spacca. Sono infatti già due i ministri del Governo Letta scelti da Silvio Berlusconi che hanno confermato che lasceranno l’incarico, ma hanno contestato la linea del partito e annunciato che non entreranno nella nuova Forza Italia. Si tratta del ministro della Salute Beatrice Lorenzin e di quello per le Riforme costituzionali Gaetano Quagliariello.
Lorenzin lo fa in una dura nota in cui scrive di accettare "senza indugio la richiesta di dimissioni fatta durante un pranzo a cui non partecipavano né i presidenti dei gruppi parlamentari, né il segretario del partito, per coerenza politica nei confronti di chi mi ha indicato come ministro di questo Governo. Continuerò ad esprimere le mie idee e i miei principi nel campo del centrodestra, ma non in questa Forza Italia". Una Forza Italia, precisa Lorenzin, che " sta dimostrando d’essere molto diversa da quella del ’94. Manca di quei valori e di quel sogno che ci ha portati sin qui". Una critica anche nei confronti di chi consiglia Berlusconi in queste ore, la cui linea Lorenzin non giustifica nè condivide.
Quagliariello interviene invece nel dibattito dal Festival del diritto di Piacenza affermando che l’annuncio di dimissioni in massa dei parlamentari del Pdl è stato un "fallo di reazione" a cui non ha aderito perchè come ministro ha giurato sulla Costituzione e "perché penso che una persona che fa politica deve avere l’inclinazione al compromesso". Le dimissioni da ministro? "Non ho fatto in tempo a presentare le dimissioni – ha risposto – lo farò quando rientro", ma "se Forza Italia è questa, io non aderirò". Quagliariello ha concluso augurandosi "un ripensamento nel centrodestra, o almeno di una parte dell’attuale centrodestra" e dunque una eventuale scissione del partito.
"Ho detto come la pensavo, non ho avuto dubbi a dare le dimissioni, ora vediamo che cosa accade: spero che altri parlino lo stesso linguaggio di chiarezza", ha aggiunto Quagliariello. "Sara’ molto importante il comportamento che avranno altri attori istituzionali: siamo all’inizio di una fase molto complicata e spero che ci sia serieta’ e considerazione della situazione nella quale si trova il Paese, da parte di tutti". Il ministro ha poi ribadito "proprio da parte di tutti: finiamola di pensare che questa cosa sia mancata solo nel centrodestra poiche’ – ha sottolineato – questa cosa e’ iniziata mancare nel centrosinistra quando si sono sviluppati i lavori in Giunta" per la decadenza senatoriale di Silvio Berlusconi "in modo assolutamente inadeguato alla serieta’ della situazione". Quagliariello, in un passaggio del suo intervento al Festival piacentino, aveva anche sottolineato che "le scelte le sto facendo da solo, ascoltando il mio foro interiore".
CARFAGNA: QUAGLIARIELLO E LORENZIN FUORI DAL PARTITO Dopo le dichiarazioni dei due ministri Pdl dimissionari Quagliariello e Lorenzin, i due sono fuori dal partito? "Si’, credo di sì", risponde Mara Carfagna, portavoce del partito, a margine dell’appuntamento a Napoli con il quale si e’ collegato telefonicamente Silvio Berlusconi.
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