L’Italia non è il Paese trainante per quanto riguarda le criptovalute. Lo sappiamo tutti. L’Agenzia delle Entrate ancora non si è espressa in materia, le cripto rimangono un buco legislativo. E così i curiosi si aggirano da sito web a sito web con quella vaga sensazione da “pirata” addosso.
Nonostante questo però, negli ultimi tempi sembra che stia cambiando qualcosa nel Bel Paese: ci sono alcune iniziative italiane infatti, che si mettono direttamente in prima linea nell’avanguardia delle cripto. E in particolare nel settore degli NFT, potrebbero dimostrarsi rivoluzionarie. Ma andiamo con ordine.
Cos’è un NFT?
Un NFT è un token non fungibile. Ovvero oggetti digitali unici e irripetibili (infalsificabili), perché creati attraverso il sistema delle blockchain (lo stesso che sta alla base delle criptovalute). A differenza di un Bitcoin o un Ether però, gli NFT sono unici fra di loro e non hanno un valore “intrinseco” come invece hanno le cripto. Un Ether, ad esempio ha sempre un valore intrinseco dato dal suo valore di mercato, che controlliamo cercando il cambio ethereum euro. E un Ether vale l’altro.
Gli NFT invece sono stati da subito assimilati al mondo dell’arte perché con esso condividono l’unicità e autorialità della propria esistenza. Che uso ne stanno facendo i pionieri degli NFT in Italia?
Le iniziative italiane
1- ItaliaNFT
“Welcome to the New Renaissance” è il claim dei creatori di questo progetto tutto italiano, dedicato al mondo del Made in Italy. Il mondo delle cripto e degli NFT è ormai maturo abbastanza da aver spazio (e bisogno) di un interlocutore per il mondo del Made in Italy. Non un market di NFT generalista quindi, ma specializzato in artisti e prodotti italiani certificati da blockchain.
Il sito organizza aste di opere digitali di artisti contemporanei, alcuni pezzi unici che hanno fatto la storia (come la foto di Burton e Taylor scattata da Marcello Geppetti nel 1962), e una sezione sul Giro d’Italia. Per chi volesse approfondire questa iniziativa vi lascio un articolo su Sky Tg24.
2 – Cimelio
Cimelio è un’altra nuova iniziativa nel mondo degli NFT italiano, che si vuol porre come qualcosa di più di un marketplace. L’obiettivo è specializzarsi in rendering digitali accuratissimi di oggetti preziosi di valore artistico/culturale. Non artisti emergenti quindi, ma rendering di opere d’arte di valore riconosciuto (da qui il nome Cimelio appunto). Lo studio si avvale della collaborazione di critici dell’arte (fra questi Vittorio Sgarbi).
Il sito intende in seguito sviluppare iniziative nei campi dello sport e della moda. Ad oggi sta per debuttare, con un pre-sale che dovrebbe cominciare prima della fine dell’autunno. Qui su Blockchain 4 Innovation un’intervista ai fondatori.
L’eccellenza pugliese
Questa “primavera degli NFT” italiana ha un centro nevralgico che non tanti si aspettavano: la Puglia. Ebbene si, la regione della “focazz” salta a piè pari nel web 3.0, e due iniziative davvero interessanti muovono i loro primi passi sulla costa del Salento.
1 – The TOMS Puglia NFT Tourism
Proprio uno degli ingredienti della “focazz”, simbolo della Puglia tutta, è il protagonista di questa iniziativa: il pomodoro ciliegino. E’ una società che punta alla promozione turistica della regione attraverso gli NFT. Il turista potrà sfogliare una galleria di immagini con il nostro eroe pomodorino alle prese con le particolarità della regione: TOM che mangia la focaccia, TOM che fa una passeggiata sulla costa, TOM che prepara taralli, ecc… Attraverso l’acquisto degli NFT, il turista potrà assicurarsi delle esperienze di viaggio uniche, delle prenotazioni a un prezzo speciale, partecipare a eventi riservati sul suolo pugliese, e molto altro. Le parole d’ordine che contraddistinguono il progetto sono innovazione e vocazione territoriale.
2 – Biblioteca Digitale della Cultura Italiana
La “Biblioteca Digitale della Cultura Italiana” è un’iniziativa promossa dall’Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Si tratta della creazione di NFT allo scopo di raccontare la regione Puglia in un formato interamente digitale. Pochi mesi fa si è conclusa la prima fase del progetto, con la consegna del primo NFT al rettore dell’Università.
Un progetto che ha delle caratteristiche a dir poco rivoluzionarie, e non solo per l’Italia. Si tratta di una delle prima iniziative in cui gli NFT vengono utilizzati a scopo civico e culturale. Intanto il Dipartimento di Scienze Umanistiche di Bari ha cominciato a muoversi per arrivare a creare il primo corso universitario italiano sul mondo degli NFT, delle blockchain e delle cripto: per chi aveva dei dubbi, forse la vera rivoluzione degli NFT inizia proprio all’ombra dei trulli.