Non voglio entrare nel merito della questione del libro del generale Roberto Vannacci, il quale è intitolato “Il mondo al contrario”, né voglio entrare nel merito di ciò che il militare ha detto in seguito. Riguardo a ciò si è già detto e scritto tanto. Però, voglio fare una riflessione sul fatto che tale libro abbia avuto tanto successo. Molto probabilmente, il libro di Vannacci ha avuto tanto successo perché una larga fetta della popolazione italiana è stufa di una cultura “politicamente corretta”, una cultura che ha instillato nelle persone la paura di parlare.
Oggi, c’è una forte paura di parlare perché appena si dice qualcosa qualcuno si offende. Per esempio, si dice qualcosa contro l’immigrazione clandestina e certi “benpensanti” cominciano a parlare di “razzismo”. A prescindere dal contenuto del libro e dalle sue parole, Vannacci è parso “politicamente scorretto” e questo ha fatto salire le vendite del suo libro. Oltre a ciò, anche gli attacchi a Vannacci e al suo libro hanno contribuito a fare incrementare le vendite di quest’ultimo.
Vedete, la psicologia umana è uno strumento molto complesso. Di solito, chi appare come la “parte debole” o “attaccata dagli altri” riceve il consenso dalle persone. Vannacci è parso come la “parte debole” e perciò una larga fetta della popolazione si è schierata con lui, a prescindere da ciò che si legge sul libro. Molto probabilmente, se non fosse stato attaccato, Vannacci non avrebbe venduto così tante copie del suo libro.
Paradossalmente, chi ha attaccato Vannacci ha fatto il gioco di quest’ultimo. Più lo si attaccava, più Vannacci vendeva il suo libro. Chi ha attaccato Vannacci, ha fatto passare quest’ultimo per la “parte debole” e gli ha fatto molta pubblicità. Questo spiega il successo del libro “Il mondo al contrario”.