Denis Verdini, ex senatore di Ala, in un ‘editoriale’ su ‘Il Tempo’ dal titolo ‘Il gigante e i due sposi’ scrive: “Conosco Berlusconi, un gigante della politica, e sono sempre stato convinto che solo lui aveva in tasca le chiavi per aprire la porta del Palazzo ai due promessi sposi”. Gli sposi, naturalmente, sono Matteo Salvini e Luigi Di Maio.
“Non mi ha dunque sorpreso il comunicato di ieri sera con cui quella porta Silvio l’ha aperta, con pacatezza e lungimiranza, restandone però rigorosamente fuori”.
“Le elezioni anticipate, luglio od ottobre che fosse, avrebbero infatti dato un vantaggio formidabile per Salvini, trasformando il gioco dell’oca di queste settimane nel gioco dell’opa della Lega su Forza Italia. Un male per il centrodestra e un’incognita per il Paese. L’astensione benevola invocata da qualcuno, a sua volta, avrebbe dato il senso della capitolazione definitiva. Il via libera al governo dei due consoli verde e giallo prendendone le distanze è stata, insomma, la scelta più saggia”.
“La politica è sempre un divenire – argomenta Verdini in conclusione -, e a volte ripete i suoi schemi a parti invertite: nella passata legislatura è toccato a Berlusconi bere gli amari calici dei governi Monti e Letta, che gli sono costati milioni di consensi mentre la Lega ingrassava nel suo fortilizio di opposizione dura. Ora è Salvini – finalmente – a sobbarcarsi l’onere della responsabilità”.