Purtroppo, giungono notizie di cittadini italiani residenti all’estero che non hanno votato perché non hanno ricevuto le schede, oltre a tutte le situazioni già descritte in altri articoli pubblicati su questo giornale. La cosa è finita anche all’attenzione del noto tg satirico “Striscia la Notizia“.
Ci sono coloro che dicono che il voto degli italiani all’estero debba essere abolito, adducendo anche al fatto che questi ultimi non risiedano in Italia e non paghino le tasse nel suo territorio.
In realtà, una simile affermazione non è corretta. Il diritto di voto è correlato alla cittadinanza. Dunque, il diritto di voto degli italiani all’estero non si tocca. Tuttavia, il meccanismo elettorale deve essere rivisto.
Il voto per posta ha mostrato molte pecche, tra schede non recapitate e sospetti di irregolarità. A questo punto, non sarebbe il caso di trovare il modo di fare votare i cittadini italiani residenti all’estero sul posto?
Nelle ultime elezioni, nel voto qui in Italia, ciascuna scheda aveva il talloncino anticontraffazione che veniva staccato dal presidente del seggio prima che fosse messa nell’urna. I numeri scritti nei talloncini erano annotati sui registri.
Tra l’altro, a mettere le schede nelle urne erano i presidenti dei seggi. Io che sono stato scrutatore nella mia zona posso confermarlo. Dunque, per quanto riguarda il voto qui in Italia c’erano dei controlli per prevenire le irregolarità. Questa stessa cosa non può certo essere garantita nel voto estero.
Come si tratta la questione delle schede non recapitate? Di conseguenza, come si potrà garantire la regolarità del voto dei nostri connazionali residenti all’estero?
Il diritto di voto dei cittadini italiani all’estero non si tocca, ma si debbono evitare le situazioni di possibili irregolarità del voto stesso.